Il Libro è l’esito di una ricerca condotta sulle postazioni militari della II Guerra Mondiale all’Isola d’Elba, che è stata fin dai tempi antichi un territorio conteso per le sue risorse minerarie e la sua posizione strategica nel traffico marittimo commerciale, vista la posizione a cavallo tra il Mar Ligure a nord, il Mar Tirreno a sud, l’Italia a est e la Corsica a ovest. Dopo la I Guerra Mondiale il rinnovato scenario geopolitico nel Regno d’Italia inquadra la Francia come potenziale nemico, dal quale proteggersi in caso di inva- sione via mare con partenza proprio dalla Corsica. Per tale motivo viene avviato un processo di difesa tra il 1920 ed il 1930, quando la Direzione Autonoma del Genio Militare per la Regia Marina di La Spezia, inizia a elaborare i primi progetti per l’esecuzione di 8 batterie costiere sull’isola. A seguito dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1940 viene avviato anche un processo di fortificazione da parte del Regio Esercito, che si intensifica a partire dal 1942, quando le sorti della guerra cambiano e si devono cominciare a difendere i confini nazionali, mediante la realizzazione di capisaldi fortificati. Le successive vicende della guerra sulla terraferma, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, che portano ad una risalita della penisola da parte degli alleati, con la rottura della Linea Gustav (nei pressi di Montecassino), la presa di Roma, ed il successivo avvicinamento alla Linea Trasimeno (sulla quale è collocata l’Elba), portano anche alla definizione dell’Operazione Brassard di sbarco e liberazione dell’isola, che prende piede il 17 giugno 1944. Uno degli scopi dello studio è rendere maggiormente comprensibile, ad 80 anni dallo sbarco degli alleati, quella parte di storia elbana che in pochi conoscono e permettere il riconoscimento di quelle strutture militari ancora presenti e visi- tabili, che fanno parte del paesaggio e dei panorami dell’isola, raccontando la loro storia, il perché occupino alcuni dei siti più suggestivi e splendidi dell’isola, quasi sempre in posizione dominante sia sulla costa che nell’entroterra.
L’isola de'Elba nella 2. guerra mondiale. Studi e riflessioni a 80 anni dallo sbarco del 17 giugno 1944 / Empler, Tommaso; Caldarone, Adriana; Ferrari, Mario; Elia Felli, Ruggero; Giusti, Giorgio. - (2024), pp. 1-299.
L’isola de'Elba nella 2. guerra mondiale. Studi e riflessioni a 80 anni dallo sbarco del 17 giugno 1944
Tommaso Empler
;Adriana Caldarone
;Mario Ferrari
;
2024
Abstract
Il Libro è l’esito di una ricerca condotta sulle postazioni militari della II Guerra Mondiale all’Isola d’Elba, che è stata fin dai tempi antichi un territorio conteso per le sue risorse minerarie e la sua posizione strategica nel traffico marittimo commerciale, vista la posizione a cavallo tra il Mar Ligure a nord, il Mar Tirreno a sud, l’Italia a est e la Corsica a ovest. Dopo la I Guerra Mondiale il rinnovato scenario geopolitico nel Regno d’Italia inquadra la Francia come potenziale nemico, dal quale proteggersi in caso di inva- sione via mare con partenza proprio dalla Corsica. Per tale motivo viene avviato un processo di difesa tra il 1920 ed il 1930, quando la Direzione Autonoma del Genio Militare per la Regia Marina di La Spezia, inizia a elaborare i primi progetti per l’esecuzione di 8 batterie costiere sull’isola. A seguito dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1940 viene avviato anche un processo di fortificazione da parte del Regio Esercito, che si intensifica a partire dal 1942, quando le sorti della guerra cambiano e si devono cominciare a difendere i confini nazionali, mediante la realizzazione di capisaldi fortificati. Le successive vicende della guerra sulla terraferma, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, che portano ad una risalita della penisola da parte degli alleati, con la rottura della Linea Gustav (nei pressi di Montecassino), la presa di Roma, ed il successivo avvicinamento alla Linea Trasimeno (sulla quale è collocata l’Elba), portano anche alla definizione dell’Operazione Brassard di sbarco e liberazione dell’isola, che prende piede il 17 giugno 1944. Uno degli scopi dello studio è rendere maggiormente comprensibile, ad 80 anni dallo sbarco degli alleati, quella parte di storia elbana che in pochi conoscono e permettere il riconoscimento di quelle strutture militari ancora presenti e visi- tabili, che fanno parte del paesaggio e dei panorami dell’isola, raccontando la loro storia, il perché occupino alcuni dei siti più suggestivi e splendidi dell’isola, quasi sempre in posizione dominante sia sulla costa che nell’entroterra.File | Dimensione | Formato | |
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