Nel campo degli studi sulla morfosintassi delle antiche lingue indoeuropee, il persiano antico è stato ampiamente trascurato. Ciò è dovuto principalmente al fatto che il corpus di questa lingua - le iscrizioni achemenidi (VI-IV sec. a.C.) - è limitato sia qualitativamente che quantitativamente. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un graduale aumento degli studi in quest'area, anche grazie all'utilizzo di approcci teorici contemporanei combinati con il metodo tradizionale della linguistica storico-comparativa. Il presente lavoro, applicando questo approccio combinato, si propone di analizzare i testi del persiano antico in relazione al parametro tipologico della prominenza della transitività, in altre parole, si esaminerà in che misura il persiano antico fa uso della codifica transitiva per esprimere eventi che non sono prototipicamente transitivi. Partendo dal presupposto che la transitività comprende sia la transitività semantica che la transitività sintattica, che sono correlate tra loro ma non necessariamente coincidono, nell'analisi si considererà una "codifica transitiva" quella che coinvolge un verbo bivalente di voce attiva e con i due argomenti espressi rispettivamente dal nominativo e dall'accusativo. In particolare, coerentemente con il modello di Creissels (2018) e con l'analisi di Dahl (2024), si prenderà in considerazione un campione specifico di predicati verbali, anche se purtroppo in persiano antico, a causa del tipo di materiale documentario, non sono attestati tutti i trenta verbi con significati comparabili a quelli dei verbi selezionati da Creissels.

Transitivity Prominence in Old Persian / Pompeo, Flavia. - (2024). (Intervento presentato al convegno Workshop 'Ausrichtung und Argumentstruktur in vergleichender Perspektive: Transitivitätsprominenz, Argumenteigenschaften und Valenzalternationen' / 'Alignment and argument structure in comparative perspective: Transitivity prominence, argument properties and valency changing operations' nell'ambito del '30. Linguistiktage der Gesellschaft für Sprache und Sprachen (GeSuS)' tenutosi a Adam-Mickiewicz-Universität Poznań, Poland).

Transitivity Prominence in Old Persian

Flavia Pompeo
2024

Abstract

Nel campo degli studi sulla morfosintassi delle antiche lingue indoeuropee, il persiano antico è stato ampiamente trascurato. Ciò è dovuto principalmente al fatto che il corpus di questa lingua - le iscrizioni achemenidi (VI-IV sec. a.C.) - è limitato sia qualitativamente che quantitativamente. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un graduale aumento degli studi in quest'area, anche grazie all'utilizzo di approcci teorici contemporanei combinati con il metodo tradizionale della linguistica storico-comparativa. Il presente lavoro, applicando questo approccio combinato, si propone di analizzare i testi del persiano antico in relazione al parametro tipologico della prominenza della transitività, in altre parole, si esaminerà in che misura il persiano antico fa uso della codifica transitiva per esprimere eventi che non sono prototipicamente transitivi. Partendo dal presupposto che la transitività comprende sia la transitività semantica che la transitività sintattica, che sono correlate tra loro ma non necessariamente coincidono, nell'analisi si considererà una "codifica transitiva" quella che coinvolge un verbo bivalente di voce attiva e con i due argomenti espressi rispettivamente dal nominativo e dall'accusativo. In particolare, coerentemente con il modello di Creissels (2018) e con l'analisi di Dahl (2024), si prenderà in considerazione un campione specifico di predicati verbali, anche se purtroppo in persiano antico, a causa del tipo di materiale documentario, non sono attestati tutti i trenta verbi con significati comparabili a quelli dei verbi selezionati da Creissels.
2024
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1717066
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