Il volume presenta un’inedita analisi dello sviluppo della pittura di paesaggio in relazione alle forme della scena boscareccia, nel periodo compreso tra il 1580 e il 1640, decenni cruciali per le ricerche dei pittori paesaggisti in Italia e per lo sviluppo della scenotecnica barocca. Il ruolo degli apparati e della prospettiva delle scene nell’evoluzione del genere della pittura di paesaggio è indagato sulla scorta delle teorie espresse nelle Considerazioni sulla pittura da Giulio Mancini, medico di Urbano VIII e celebre intendente d’arte nella Roma del primo Seicento. Dalle pastorali ferraresi ai grandi allestimenti medicei di Giulio Parigi, l’immagine del paesaggio sui palchi dei teatri delle corti italiane è ricostruita e documentata nel volume attraverso una cospicua varietà di fonti e materiali grafici. Il costante dialogo tra le arti e la conoscenza delle pratiche teatrali da parte dei pittori, che emergono nell’analisi, consentono di comprendere l’origine e lo sviluppo del processo di geometrizzazione del paesaggio nella rappresentazione della natura in età moderna. Dalla scena alla tela, il percorso culmina nei due celebri quadri Roscioli di Poussin, momento fondativo del linguaggio formale della pittura di paesaggio nel Seicento.
Pittura di paesaggio e scenografia teatrale. Teoria e pratica artistica (1580–1640) / Spataro, Elisa. - (2021), pp. 1-160.
Pittura di paesaggio e scenografia teatrale. Teoria e pratica artistica (1580–1640)
Elisa Spataro
2021
Abstract
Il volume presenta un’inedita analisi dello sviluppo della pittura di paesaggio in relazione alle forme della scena boscareccia, nel periodo compreso tra il 1580 e il 1640, decenni cruciali per le ricerche dei pittori paesaggisti in Italia e per lo sviluppo della scenotecnica barocca. Il ruolo degli apparati e della prospettiva delle scene nell’evoluzione del genere della pittura di paesaggio è indagato sulla scorta delle teorie espresse nelle Considerazioni sulla pittura da Giulio Mancini, medico di Urbano VIII e celebre intendente d’arte nella Roma del primo Seicento. Dalle pastorali ferraresi ai grandi allestimenti medicei di Giulio Parigi, l’immagine del paesaggio sui palchi dei teatri delle corti italiane è ricostruita e documentata nel volume attraverso una cospicua varietà di fonti e materiali grafici. Il costante dialogo tra le arti e la conoscenza delle pratiche teatrali da parte dei pittori, che emergono nell’analisi, consentono di comprendere l’origine e lo sviluppo del processo di geometrizzazione del paesaggio nella rappresentazione della natura in età moderna. Dalla scena alla tela, il percorso culmina nei due celebri quadri Roscioli di Poussin, momento fondativo del linguaggio formale della pittura di paesaggio nel Seicento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.