Liberalismo o democrazia? La controversa eredità di Karl Loewenstein

La democrazia militante è un pezzo scomodo nell’eredità già troppo ingombra della prima metà del Novecento. Se la seconda metà del dolente secolo s’era permessa di serbarne una memoria limitata, nei primi decenni del secolo successivo la democrazia militante è tornata sotto l’aspetto gemello dell’emergenza e dell’intervento preventivo, da essa mai ben discernibile. Negli anni recenti, in occasione di crisi di diversa natura, dalla cosiddetta guerra al terrorismo alla gestione delle crisi sanitarie su scala globale, le istituzioni democratiche sono tornate a porsi la domanda angosciosa di come poter limitare le libertà dei loro cittadini senza con ciò deturpare la natura della Costituzione e trasformarsi così in dispotismo. Si tratta di una delle domande che lambiscono una soglia decisiva, superata la quale uno Stato di diritto patisce un’irreversibile transizione di fase e si ritrova regime di tutt’altra natura