L'articolo analizza 2138 resti faunistici provenienti dalla Necropoli Orientale di Suasa, recuperati sia dagli strati esterni ai contesti tombali, come canali e strade, sia dai riempimenti delle differenti incinerazioni e inumazioni. La maggior parte dei resti, ossia 2012 frammenti scheletrici, proviene dai riempimenti delle tombe. Sono stati esclusi dal campione 155 resti appartenenti a microfauna intrusiva (roditori, rettili e anfibi) non pertinenti al contesto archeologico. La pratica della deposizione di uno o più animali, o parti di essi, sulla pira funeraria come offerta di cibo era comune e diffusa nella Necropoli Orientale. Questo rituale si origina in pratiche documentate e consolidate che accomunano diverse culture nel nord e nel centro Italia durante l'età del Ferro. A Suasa è stata osservata una certa standardizzazione del rituale nella scelta delle specie e delle porzioni, con una preferenza per la carne di volatili e suini. Attualmente, non emergono relazioni tra il genere e l'età dei defunti e l'offerta carnea. L'offerta comprendeva talvolta anche cani, probabilmente associati a un significato diverso legato alla sfera del sacrificio piuttosto che all'offerta viatica.
L’indagine dei resti faunistici della Necropoli Orientale / Maini, Elena. - (2024), pp. 391-398.
L’indagine dei resti faunistici della Necropoli Orientale
Elena Maini
2024
Abstract
L'articolo analizza 2138 resti faunistici provenienti dalla Necropoli Orientale di Suasa, recuperati sia dagli strati esterni ai contesti tombali, come canali e strade, sia dai riempimenti delle differenti incinerazioni e inumazioni. La maggior parte dei resti, ossia 2012 frammenti scheletrici, proviene dai riempimenti delle tombe. Sono stati esclusi dal campione 155 resti appartenenti a microfauna intrusiva (roditori, rettili e anfibi) non pertinenti al contesto archeologico. La pratica della deposizione di uno o più animali, o parti di essi, sulla pira funeraria come offerta di cibo era comune e diffusa nella Necropoli Orientale. Questo rituale si origina in pratiche documentate e consolidate che accomunano diverse culture nel nord e nel centro Italia durante l'età del Ferro. A Suasa è stata osservata una certa standardizzazione del rituale nella scelta delle specie e delle porzioni, con una preferenza per la carne di volatili e suini. Attualmente, non emergono relazioni tra il genere e l'età dei defunti e l'offerta carnea. L'offerta comprendeva talvolta anche cani, probabilmente associati a un significato diverso legato alla sfera del sacrificio piuttosto che all'offerta viatica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.