Un paradigma etico dell’abitare

Abitare non è un concetto astratto o unicamente legato alla dimensione individuale, bensì una pratica, sociale e relazionale, che non può prescindere dall’interconnessione e dal legame con “gli altri”. In una residenza collettiva, a maggior ragione, questa azione del vivere insieme – che assume connotati specificatamente spaziali – porta a condividere strutture, tempo, risorse, ma anche uguali condizioni di vulnerabilità, poiché la mia dipendenza dagli altri (e viceversa) è necessaria al vivere, e al vivere bene. Anzi, è proprio la comune esposizione alla precarietà a rendere possibile l’essere uguali e sostenere l’impegno reciproco a produrre le condizioni condivise per una qualità della vita pienamente soddisfacente. Nel nostro cambio di prospettiva l’abitante fragile diventa invece il paradigma etico, ma anche spaziale e concreto, della stessa idea di abitare.