Spesso si verifica una scissione fra l'apprendimento delle nozioni teoriche che giustificano e sostengono i vari procedimenti di rappresentazione e l'applicazione di questi alla rappresentazione dell'Architettura. Questo fatto trova spiegazione nell'essenza stessa della disciplina e dei suoi risvolti applicativi. L’aspetto intuitivo, che accompagna la rappresentazione di un oggetto tridimensionale, se da una parte è indispensabile per la formazione prima che intervengano gli approfondimenti scientifici, dall’altra rende difficile questi passaggi e ragionamenti che sembrano escludere nel loro sviluppo l'apporto della sintesi intuitiva. La scienza della rappresentazione ha alternato nel tempo a fasi di applicazioni di metodi empirici (nel senso nobile del termine) scaturiti dalla cultura del fare, fasi di sviluppo scientifico fondato sulla teorizzazione dello spazio proiettivo e conseguente astrattizzazione delle soluzioni dei problemi sia nella via graficosintetica che in via matematica. Spesso lo stesso problema di rappresentazione architettonica si presta ad essere risolto in modo rigoroso applicando tutte le risorse che la teoria della geometria proiettiva offre, ma anche in maniera più "economica" ricorrendo alle regole pratiche che il caso suggerisce. Il punto critico da superare è quindi il far capire che l'applicazione del supporto teorico per un architetto non deve sovrapporsi e annullare il saper ''fare'' intuitivo, ma neanche che la pratica del disegno annulli il supporto teorico. Nasce quindi la necessità di accompagnare le classiche dispense in cui vengono sviluppati tutti gli argomenti teorico applicativi propri della disciplina una esemplificazione di problemi di rappresentazione in cui fosse chiaramente esposta agli studenti la soluzione preceduta da tutti i passaggi e considerazioni in cui la soluzione si sviluppa. Il testo quindi pensa di coprire almeno in parte questo spazio tra teoria e pratica della rappresentazione, raccogliendo diversi esercizi (alcuni di essi sono stati dati come prova grafica di esame) dei quali parte sono svolti in tutti i passaggi ragionati e commentati e in parte sono proposti nell'enunciato e nella soluzione per lasciare allo studente la ricerca dello sviluppo. Questa raccolta è preceduta da considerazioni sul rapporto fra i sistemi di rappresentazione grafica e la percezione visiva, e dall'esposizione sintetica dell'impostazione dei problemi nei tre sistemi di rappresentazione normalmente usati in architettura: proiezioni ortogonali, assonometria e prospettiva. È difficile a volte individuare in una architettura la struttura geometricospaziale che la sostiene e vedere quali problemi geometrici tale struttura tridimensionale implica: accostamenti, intersezioni, compenetrazioni di superfici, di volumi, di spazi. Più difficile per uno studente è compiere il passo che porta alla soluzione di questi problemi di geometria tridimensionale attraverso l'applicazione rigorosa dei sistemi di rappresentazione piana senza rimanere prigionieri della fase analitica e senza perdere di vista l'architettura come fatto globale. Il lavoro vuole essere un aiuto per chi trova difficoltà nell'afferrare il nesso fra enunciazioni teoriche e loro applicazione nella rappresentazione di una struttura spaziale di tipo architettonico, sintetizzata ovviamente nelle sue componenti geometriche.

Geometria descrittiva applicata: esercizi ragionati / Casale, Andrea. - 3:(1991), pp. 9-181.

Geometria descrittiva applicata: esercizi ragionati

CASALE, Andrea
1991

Abstract

Spesso si verifica una scissione fra l'apprendimento delle nozioni teoriche che giustificano e sostengono i vari procedimenti di rappresentazione e l'applicazione di questi alla rappresentazione dell'Architettura. Questo fatto trova spiegazione nell'essenza stessa della disciplina e dei suoi risvolti applicativi. L’aspetto intuitivo, che accompagna la rappresentazione di un oggetto tridimensionale, se da una parte è indispensabile per la formazione prima che intervengano gli approfondimenti scientifici, dall’altra rende difficile questi passaggi e ragionamenti che sembrano escludere nel loro sviluppo l'apporto della sintesi intuitiva. La scienza della rappresentazione ha alternato nel tempo a fasi di applicazioni di metodi empirici (nel senso nobile del termine) scaturiti dalla cultura del fare, fasi di sviluppo scientifico fondato sulla teorizzazione dello spazio proiettivo e conseguente astrattizzazione delle soluzioni dei problemi sia nella via graficosintetica che in via matematica. Spesso lo stesso problema di rappresentazione architettonica si presta ad essere risolto in modo rigoroso applicando tutte le risorse che la teoria della geometria proiettiva offre, ma anche in maniera più "economica" ricorrendo alle regole pratiche che il caso suggerisce. Il punto critico da superare è quindi il far capire che l'applicazione del supporto teorico per un architetto non deve sovrapporsi e annullare il saper ''fare'' intuitivo, ma neanche che la pratica del disegno annulli il supporto teorico. Nasce quindi la necessità di accompagnare le classiche dispense in cui vengono sviluppati tutti gli argomenti teorico applicativi propri della disciplina una esemplificazione di problemi di rappresentazione in cui fosse chiaramente esposta agli studenti la soluzione preceduta da tutti i passaggi e considerazioni in cui la soluzione si sviluppa. Il testo quindi pensa di coprire almeno in parte questo spazio tra teoria e pratica della rappresentazione, raccogliendo diversi esercizi (alcuni di essi sono stati dati come prova grafica di esame) dei quali parte sono svolti in tutti i passaggi ragionati e commentati e in parte sono proposti nell'enunciato e nella soluzione per lasciare allo studente la ricerca dello sviluppo. Questa raccolta è preceduta da considerazioni sul rapporto fra i sistemi di rappresentazione grafica e la percezione visiva, e dall'esposizione sintetica dell'impostazione dei problemi nei tre sistemi di rappresentazione normalmente usati in architettura: proiezioni ortogonali, assonometria e prospettiva. È difficile a volte individuare in una architettura la struttura geometricospaziale che la sostiene e vedere quali problemi geometrici tale struttura tridimensionale implica: accostamenti, intersezioni, compenetrazioni di superfici, di volumi, di spazi. Più difficile per uno studente è compiere il passo che porta alla soluzione di questi problemi di geometria tridimensionale attraverso l'applicazione rigorosa dei sistemi di rappresentazione piana senza rimanere prigionieri della fase analitica e senza perdere di vista l'architettura come fatto globale. Il lavoro vuole essere un aiuto per chi trova difficoltà nell'afferrare il nesso fra enunciazioni teoriche e loro applicazione nella rappresentazione di una struttura spaziale di tipo architettonico, sintetizzata ovviamente nelle sue componenti geometriche.
1991
9788878900356
assonometria; doppie proiezioni ortogonali; esercizi; geometria descrittiva; prospettiva
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Geometria descrittiva applicata: esercizi ragionati / Casale, Andrea. - 3:(1991), pp. 9-181.
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