La stazione è sempre stata patrimonio e motore di trasformazione urbane: fin dagli esordi della ferrovia, fin dalle prime metropolitane. La stazione è, di per sé, punto nevralgico di una rete di collegamento sulle lunghe distanze. Ma anche, a livello locale, nodo intermodale fra trasporto su binari, trasporto pubblico su strada, circolazione di veicoli privati motorizzati e non, mobilità pedonale. Polo di richiamo per la vita individuale e collettiva. Sono evidenti gli interessi per le varie modalità di comunicazione e il commercio; assai dinamiche le potenzialità di sviluppo immobiliare. Il tutto in costante evoluzione, con progressi veloci in occasione di eventi di rilievo internazionale, soprattutto nelle grandi città. Come Parigi, alla quale è dedicato l’articolo di apertura, dove si guarda ai grandi eventi, come le storiche Esposizioni Universali e gli imminenti Giochi Olimpici. Eventi effi meri, ma che rappresentano momenti cruciali di ripensamento del palinsesto urbano, con eff etti trasformativi permanenti. Un altro contributo analizza il legame fra il grande evento sportivo e la costruzione della stazione Saint-Denis Pleyel, collocata vicino al Villaggio degli atleti e ai principali siti di svolgimento delle gare. E la realizzazione di questo nuovo hub di trasporto in􀃸 uenza il piano di sviluppo del territorio comunale. La consapevolezza del legame fra costruzione delle stazioni e grandi eventi sta alla base anche del confronto fra tre stazioni costruite in tempi diversi nel nord-ovest della Ville Lumière. Due articoli sono dedicati alla città di Roma. Il primo parte da un verbale di intesa per lo sviluppo del sistema metro-ferroviario e la rigenerazione di aree ferroviarie dismesse, descrivendo alcuni progetti all’interno della cornice del cosiddetto “Anello verde” e con un’analisi del possibile ruolo di alcune stazioni periferiche. L’altro contributo è incentrato sulla stazione Amba Aradam della metropolitana, che ha portato alla scoperta e alla valorizzazione di importanti reperti archeologici. Altre metropoli, altre stazioni. Nella città olandese di Arnhem, interessata da un crescente flusso economico-sociale, è stato sviluppato un importante progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria, innescando processi pubblici e privati di rigenerazione. In􀃶 ne, attenzione puntata su Shanghai, città ipertecnologica interessata da una mobilità in crescita vorticosa, dove le stazioni ferroviarie costituiscono però emergenze spaziali decontestualizzate dall’ambito urbano: si percepisce un senso di “relazione mancata” che richiede un ripensamento. Che sembra aver ispirato un nuovo sforzo nella pianificazione urbanistica comunale degli ultimi anni. Fra i contributi di carattere prettamente culturale, quello sulle stazioni ferroviarie progettate da Roberto Narducci, studiate nell’ambito di una ricerca multidisciplinare sulla con􀃶 gurazione dell’identità nazionale italiana. Tormentata la storia della stazione Mar Mikhael di Beirut, prima significativa per il collegamento ferroviario tra Asia, Europa e Africa, poi travolta da crescita, disordini, guerre e conseguente disuso, ora in attesa di una possibile rifunzionalizzazione per lo sviluppo del porto. Un altro punto di vista sul trasporto su binari riguarda un’iniziativa di valorizzazione del patrimonio tramviario pensata in un quartiere storico di Salonicco: una forma di turismo esperienziale, fra memorie storiche e attuali questioni dello sviluppo urbano sostenibile.

La stazione come patrimonio e motore di trasformazioni urbane / Magliacani, Flavia. - In: TRASPORTI & CULTURA. - ISSN 2280-3998. - (2023).

La stazione come patrimonio e motore di trasformazioni urbane

Flavia Magliacani
Co-primo
Supervision
2023

Abstract

La stazione è sempre stata patrimonio e motore di trasformazione urbane: fin dagli esordi della ferrovia, fin dalle prime metropolitane. La stazione è, di per sé, punto nevralgico di una rete di collegamento sulle lunghe distanze. Ma anche, a livello locale, nodo intermodale fra trasporto su binari, trasporto pubblico su strada, circolazione di veicoli privati motorizzati e non, mobilità pedonale. Polo di richiamo per la vita individuale e collettiva. Sono evidenti gli interessi per le varie modalità di comunicazione e il commercio; assai dinamiche le potenzialità di sviluppo immobiliare. Il tutto in costante evoluzione, con progressi veloci in occasione di eventi di rilievo internazionale, soprattutto nelle grandi città. Come Parigi, alla quale è dedicato l’articolo di apertura, dove si guarda ai grandi eventi, come le storiche Esposizioni Universali e gli imminenti Giochi Olimpici. Eventi effi meri, ma che rappresentano momenti cruciali di ripensamento del palinsesto urbano, con eff etti trasformativi permanenti. Un altro contributo analizza il legame fra il grande evento sportivo e la costruzione della stazione Saint-Denis Pleyel, collocata vicino al Villaggio degli atleti e ai principali siti di svolgimento delle gare. E la realizzazione di questo nuovo hub di trasporto in􀃸 uenza il piano di sviluppo del territorio comunale. La consapevolezza del legame fra costruzione delle stazioni e grandi eventi sta alla base anche del confronto fra tre stazioni costruite in tempi diversi nel nord-ovest della Ville Lumière. Due articoli sono dedicati alla città di Roma. Il primo parte da un verbale di intesa per lo sviluppo del sistema metro-ferroviario e la rigenerazione di aree ferroviarie dismesse, descrivendo alcuni progetti all’interno della cornice del cosiddetto “Anello verde” e con un’analisi del possibile ruolo di alcune stazioni periferiche. L’altro contributo è incentrato sulla stazione Amba Aradam della metropolitana, che ha portato alla scoperta e alla valorizzazione di importanti reperti archeologici. Altre metropoli, altre stazioni. Nella città olandese di Arnhem, interessata da un crescente flusso economico-sociale, è stato sviluppato un importante progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria, innescando processi pubblici e privati di rigenerazione. In􀃶 ne, attenzione puntata su Shanghai, città ipertecnologica interessata da una mobilità in crescita vorticosa, dove le stazioni ferroviarie costituiscono però emergenze spaziali decontestualizzate dall’ambito urbano: si percepisce un senso di “relazione mancata” che richiede un ripensamento. Che sembra aver ispirato un nuovo sforzo nella pianificazione urbanistica comunale degli ultimi anni. Fra i contributi di carattere prettamente culturale, quello sulle stazioni ferroviarie progettate da Roberto Narducci, studiate nell’ambito di una ricerca multidisciplinare sulla con􀃶 gurazione dell’identità nazionale italiana. Tormentata la storia della stazione Mar Mikhael di Beirut, prima significativa per il collegamento ferroviario tra Asia, Europa e Africa, poi travolta da crescita, disordini, guerre e conseguente disuso, ora in attesa di una possibile rifunzionalizzazione per lo sviluppo del porto. Un altro punto di vista sul trasporto su binari riguarda un’iniziativa di valorizzazione del patrimonio tramviario pensata in un quartiere storico di Salonicco: una forma di turismo esperienziale, fra memorie storiche e attuali questioni dello sviluppo urbano sostenibile.
2023
Stazione; mobilità; patrimonio; trasformazione urbana
Magliacani, Flavia
06 Curatela::06a Curatela
La stazione come patrimonio e motore di trasformazioni urbane / Magliacani, Flavia. - In: TRASPORTI & CULTURA. - ISSN 2280-3998. - (2023).
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1713842
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact