Il capitolo analizza criticamente l’evoluzione del regime dei suoli e della pianificazione urbanistica in Italia a partire dal fallimento della Riforma Sullo del 1962. Cerasoli evidenzia come la difesa della proprietà privata abbia sistematicamente prevalso sull’interesse collettivo, impedendo l’attuazione di politiche territoriali eque e coerenti. L’autore ripercorre le cause storiche della mancata riforma, le successive stagioni della pianificazione e il progressivo svuotamento del ruolo pubblico nella gestione del territorio, tra inefficienza amministrativa, corruzione e rendita fondiaria. Attraverso un’analisi che va dagli anni del boom economico alle riforme degli anni Novanta, fino alla crisi contemporanea, l’articolo denuncia la persistenza di un sistema urbanistico che alimenta la speculazione e indebolisce la coscienza civile. La conclusione provocatoriamente invita a ripensare la pianificazione come espressione di responsabilità collettiva, più che come mera tecnica normativa o burocratica.
Piano e regime dei suoli: qualche dubbio e poche certezze / Cerasoli, Mario. - (2017), pp. 77-91.
Piano e regime dei suoli: qualche dubbio e poche certezze
CERASOLI, MARIO
2017
Abstract
Il capitolo analizza criticamente l’evoluzione del regime dei suoli e della pianificazione urbanistica in Italia a partire dal fallimento della Riforma Sullo del 1962. Cerasoli evidenzia come la difesa della proprietà privata abbia sistematicamente prevalso sull’interesse collettivo, impedendo l’attuazione di politiche territoriali eque e coerenti. L’autore ripercorre le cause storiche della mancata riforma, le successive stagioni della pianificazione e il progressivo svuotamento del ruolo pubblico nella gestione del territorio, tra inefficienza amministrativa, corruzione e rendita fondiaria. Attraverso un’analisi che va dagli anni del boom economico alle riforme degli anni Novanta, fino alla crisi contemporanea, l’articolo denuncia la persistenza di un sistema urbanistico che alimenta la speculazione e indebolisce la coscienza civile. La conclusione provocatoriamente invita a ripensare la pianificazione come espressione di responsabilità collettiva, più che come mera tecnica normativa o burocratica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


