L’inquinamento è una qualunque alterazione delle caratteristiche chimiche, biologiche o fisiche delle matrici ambientali (aria, acqua, suolo) in grado di provocare cambiamenti dell'ambiente immediati o nel tempo. L'inquinamento può essere provocato sia da fenomeni naturali (tempeste di sabbia, fumo dovuto agli incendi naturali, attività vulcanica) sia da attività antropiche (traffico veicolare, impianto di riscaldamento, produzione di acque reflue, attività industriali). Il monitoraggio ambientale permette una misurazione, valutazione e determinazione di parametri ambientali e/o di livelli di inquinamento, periodiche e/o continuate allo scopo di prevenire effetti negativi e dannosi verso l’ambiente. La valutazione delle condizioni dell’ambiente può essere fatta anche mediante l’utilizzo di organismi viventi (uomo, animali o vegetali). Il biomonitoraggio è uno strumento che permette di misurare l’impatto degli agenti inquinanti sull’ambiente stesso. E’ possibile in questo modo una valutazione globale degli effetti dannosi esercitati sugli organismi viventi e degli effetti di sinergia per la presenza contemporanea di più sostanze tossiche anche a basse concentrazioni. Le api e i prodotti dell’alveare sono bioindicatori della qualità ambientale. A titolo di esempio vengono riportati i risultati ottenuti in una campagna di monitoraggio ambientale e biomonitoraggio per lo studio del contenuto elementare in relazione a siti a diverso impatto antropico e alle stagioni. Sono state osservate delle differenze significative tra i siti di campionamento per api e prodotti dell’alveare. Le concentrazioni in queste matrici sembrano confermare in parte le differenze evidenziate nel particolato atmosferico (PM10). Lo studio mostra l’effetto benefico dei probiotici nella riduzione dei livelli di alcuni elementi tossici o potenzialmente tossici (Ba, Be, Cd, Ce, Co, Cu, Pb, Sn e Tl) nelle api e, quindi, la riduzione anche di possibili effetti avversi dovuti al loro bioaccumulo. Lo studio presenta i primi dati sui livelli di elementi dopo che i probiotici sono stati somministrati alle api e fornisce la base per future ricerche che riguardano l'ambiente, l'agricoltura, l'economia e il territorio.

Potenzialità dell’ICP-MS negli studi di biomonitoraggio / Astolfi, Maria Luisa. - (2024). (Intervento presentato al convegno ICP-MS FORUM: Conoscere, Condividere, Costruire insieme tenutosi a Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, Roma).

Potenzialità dell’ICP-MS negli studi di biomonitoraggio

Maria Luisa Astolfi
2024

Abstract

L’inquinamento è una qualunque alterazione delle caratteristiche chimiche, biologiche o fisiche delle matrici ambientali (aria, acqua, suolo) in grado di provocare cambiamenti dell'ambiente immediati o nel tempo. L'inquinamento può essere provocato sia da fenomeni naturali (tempeste di sabbia, fumo dovuto agli incendi naturali, attività vulcanica) sia da attività antropiche (traffico veicolare, impianto di riscaldamento, produzione di acque reflue, attività industriali). Il monitoraggio ambientale permette una misurazione, valutazione e determinazione di parametri ambientali e/o di livelli di inquinamento, periodiche e/o continuate allo scopo di prevenire effetti negativi e dannosi verso l’ambiente. La valutazione delle condizioni dell’ambiente può essere fatta anche mediante l’utilizzo di organismi viventi (uomo, animali o vegetali). Il biomonitoraggio è uno strumento che permette di misurare l’impatto degli agenti inquinanti sull’ambiente stesso. E’ possibile in questo modo una valutazione globale degli effetti dannosi esercitati sugli organismi viventi e degli effetti di sinergia per la presenza contemporanea di più sostanze tossiche anche a basse concentrazioni. Le api e i prodotti dell’alveare sono bioindicatori della qualità ambientale. A titolo di esempio vengono riportati i risultati ottenuti in una campagna di monitoraggio ambientale e biomonitoraggio per lo studio del contenuto elementare in relazione a siti a diverso impatto antropico e alle stagioni. Sono state osservate delle differenze significative tra i siti di campionamento per api e prodotti dell’alveare. Le concentrazioni in queste matrici sembrano confermare in parte le differenze evidenziate nel particolato atmosferico (PM10). Lo studio mostra l’effetto benefico dei probiotici nella riduzione dei livelli di alcuni elementi tossici o potenzialmente tossici (Ba, Be, Cd, Ce, Co, Cu, Pb, Sn e Tl) nelle api e, quindi, la riduzione anche di possibili effetti avversi dovuti al loro bioaccumulo. Lo studio presenta i primi dati sui livelli di elementi dopo che i probiotici sono stati somministrati alle api e fornisce la base per future ricerche che riguardano l'ambiente, l'agricoltura, l'economia e il territorio.
2024
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1711511
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