Nel corso dell’evoluzione umana espressioni comportamentali dotate di struttura ricorsiva come la musica e il linguaggio sono probabil- mente emerse come exaptation in coevoluzione con la complessificazione del sistema motorio e lo sviluppo dell’abilità tecnica. Il com- portamento rituale umano, che pure appare radicato sui meccanismi ricorsivi della mente, tuttavia, non è mai stato posto in relazione esattativa diretta con l’abilità tecnica, preferendo piuttosto una sua derivazione dalle facoltà linguistiche. Il presente lavoro, cogliendo nei rituali funebri un utile caso studio, cercherà di ridurre la linea di filiazione classicamente postulata (dalla tecnica al linguaggio e dal lin- guaggio al rituale) considerando il rituale come una facoltà coevolutasi per via diretta allo sviluppo tecnico-motorio, e dunque correlando preadattivamente, nel caso specifico, la produzione di artefatti (toolmaking) alla gestione ovvero costruzione rituale del defunto (dead- making). In questa sede si vorrà partire dalle recenti acquisizioni dell’Evolutionary Thanatology in merito ai comportamenti mortuari degli animali, costruendo un modello filogenetico che ne evidenzi i singoli processi di emersione per exaptation. Tale prospettiva verrà analizzata all’interno di un campione di circa 180 taxa differenti, sì da individuare il trend evoluzionistico soggiacente. Seguirà l’individua- zione delle specificità del comportamento funerario umano, ponendo attenzione sia agli aspetti cognitivi (controintuitività del cadavere, sistemi di individuazione di predatori e di agenti contaminanti, funzione ansiolitica delle azioni ricorsive) sia agli aspetti strutturali dei rituali funebri. A quest’ultimo proposito, assumendo come fondamento dello studio le teorie di Frits Staal sulla “meaninglessness” del rituale e sulla struttura gerarchico-ricorsiva che ne compone la “grammatica”, si tenterà un parallelismo con l’evoluzione neurocognitiva del linguaggio. Questa analogia sarà da sostegno per un’ipotesi speculativa sulla possibile coevoluzione dei rituali funebri e delle abilità.
Dal "toolmaking" al "deadmaking". Le radici tecniche del rituale funebre / Campione, Luca. - (2023), pp. 83-102. - VERBAMANENT.
Dal "toolmaking" al "deadmaking". Le radici tecniche del rituale funebre
Luca Campione
2023
Abstract
Nel corso dell’evoluzione umana espressioni comportamentali dotate di struttura ricorsiva come la musica e il linguaggio sono probabil- mente emerse come exaptation in coevoluzione con la complessificazione del sistema motorio e lo sviluppo dell’abilità tecnica. Il com- portamento rituale umano, che pure appare radicato sui meccanismi ricorsivi della mente, tuttavia, non è mai stato posto in relazione esattativa diretta con l’abilità tecnica, preferendo piuttosto una sua derivazione dalle facoltà linguistiche. Il presente lavoro, cogliendo nei rituali funebri un utile caso studio, cercherà di ridurre la linea di filiazione classicamente postulata (dalla tecnica al linguaggio e dal lin- guaggio al rituale) considerando il rituale come una facoltà coevolutasi per via diretta allo sviluppo tecnico-motorio, e dunque correlando preadattivamente, nel caso specifico, la produzione di artefatti (toolmaking) alla gestione ovvero costruzione rituale del defunto (dead- making). In questa sede si vorrà partire dalle recenti acquisizioni dell’Evolutionary Thanatology in merito ai comportamenti mortuari degli animali, costruendo un modello filogenetico che ne evidenzi i singoli processi di emersione per exaptation. Tale prospettiva verrà analizzata all’interno di un campione di circa 180 taxa differenti, sì da individuare il trend evoluzionistico soggiacente. Seguirà l’individua- zione delle specificità del comportamento funerario umano, ponendo attenzione sia agli aspetti cognitivi (controintuitività del cadavere, sistemi di individuazione di predatori e di agenti contaminanti, funzione ansiolitica delle azioni ricorsive) sia agli aspetti strutturali dei rituali funebri. A quest’ultimo proposito, assumendo come fondamento dello studio le teorie di Frits Staal sulla “meaninglessness” del rituale e sulla struttura gerarchico-ricorsiva che ne compone la “grammatica”, si tenterà un parallelismo con l’evoluzione neurocognitiva del linguaggio. Questa analogia sarà da sostegno per un’ipotesi speculativa sulla possibile coevoluzione dei rituali funebri e delle abilità.File | Dimensione | Formato | |
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