Alla fine del 2018, circa duecento persone si sono radunate presso il terminale della stazione di San Pedro Sula (Honduras), per incamminarsi verso gli Stati Uniti d’America. In meno di un mese, alla loro marcia si erano unite oltre settemila persone con lo stesso obiettivo: lasciare il centroamerica. La Carovana dei migranti del 2018 ha rappresentato un fenomeno unico nella storia dei processi migratori contemporanei, non solo per l’enorme numero di persone che ha coinvolto simultaneamente, ma soprattutto per la loro costante ricerca di visibilità, che ha sovvertito quello che fino ad allora era la storica modalità migratoria per quei cittadini, ovvero passare di nascosto i confini pagando i coyotes. La marcia della Carovana ha di fatto ricevuto un’impressionate copertura mediatica durante tutto il suo tragitto: sia sui media tradizionali, che su quelli digitali (la Carovana, del resto, nasce e cresce proprio grazie all’utilizzo delle piattaforme social) che le ha permesso di innescare più ampi processi di solidarietà, resistenza e mobilitazione, da parte della società civile, che in alcuni casi sono stati tradotti nel riconoscimento di nuovi e temporanei diritti civili e giuridici per i migranti. Questo paper, ripercorrendo le fasi storico-politiche di questo fenomeno migratorio e ricorrendo agli studi di H. De Haas, A. Appadurai e M. Castells, vuole offrire un’originale lettura socio-antropologica delle dinamiche che hanno innescato e caratterizzato questa nuova “modalità del migrare”.
La Carovana degli invisibili. Uno studio sulla migrazione centroamericana del 2018 / Torres Mario, Carlos; Vitullo, Alessandra. - (2024), pp. 189-211. [10.4458/6816-09].
La Carovana degli invisibili. Uno studio sulla migrazione centroamericana del 2018
Vitullo AlessandraSecondo
Conceptualization
2024
Abstract
Alla fine del 2018, circa duecento persone si sono radunate presso il terminale della stazione di San Pedro Sula (Honduras), per incamminarsi verso gli Stati Uniti d’America. In meno di un mese, alla loro marcia si erano unite oltre settemila persone con lo stesso obiettivo: lasciare il centroamerica. La Carovana dei migranti del 2018 ha rappresentato un fenomeno unico nella storia dei processi migratori contemporanei, non solo per l’enorme numero di persone che ha coinvolto simultaneamente, ma soprattutto per la loro costante ricerca di visibilità, che ha sovvertito quello che fino ad allora era la storica modalità migratoria per quei cittadini, ovvero passare di nascosto i confini pagando i coyotes. La marcia della Carovana ha di fatto ricevuto un’impressionate copertura mediatica durante tutto il suo tragitto: sia sui media tradizionali, che su quelli digitali (la Carovana, del resto, nasce e cresce proprio grazie all’utilizzo delle piattaforme social) che le ha permesso di innescare più ampi processi di solidarietà, resistenza e mobilitazione, da parte della società civile, che in alcuni casi sono stati tradotti nel riconoscimento di nuovi e temporanei diritti civili e giuridici per i migranti. Questo paper, ripercorrendo le fasi storico-politiche di questo fenomeno migratorio e ricorrendo agli studi di H. De Haas, A. Appadurai e M. Castells, vuole offrire un’originale lettura socio-antropologica delle dinamiche che hanno innescato e caratterizzato questa nuova “modalità del migrare”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.