Le case del miracolo

L’avvento della società del benessere negli anni del boom si riflette sugli spazi domestici e sulle culture abitative, cioè sui modi in cui gli italiani e le italiane abitano le loro case. Case che per molti aspetti si vanno modernizzando: si installano le nuove cucine all’americana, si rimpiazzano i vecchi salotti buoni con soggiorni modello living room, si diffondono i mobili rivestiti in formica e gli oggetti in materie plastiche, così come gli elettrodomestici e gli apparecchi televisivi. Insieme alle case cambiano non solo le dinamiche della vita quotidiana, ma anche le forme e i riti della socialità domestica. Il capitolo mette a fuoco il discorso pubblico sulla casa e l’abitare che è variamente alimentato dal giornalismo di costume, dalle rubriche di arredamento dei magazine e dai manuali di buone maniere. Da questa angolatura, mostra come gli arredi tradizionali non scompaiano affatto: anzi, mobili e complementi di antiquariato restano a lungo gli oggetti più desiderati; e mostra anche come un ruolo di primo piano, nel discorso sulla casa e sull’abitare, spetti alla figura del nuovo ricco, la cui ignoranza, mancanza di classe e cattivo gusto suscitano il sarcasmo di chi scrive di spazi domestici e culture abitative sulle pagine dei quotidiani e delle riviste.