L’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19 ha posto il lavoro agile al centro del dibattito pubblico e politico. Questo approccio, che trova radici storiche già nel telelavoro, si basa sulla flessibilità di orari e luoghi di lavoro, sfruttando la tecnologia per raggiungere gli obiettivi lavorativi. La ricerca empirica qui illustrata ha esplorato, con un approccio qualitativo, il legame tra cosiddetto “smart working” (locuzione usata solo in Italia) e parità di genere, interrogandosi su come questo strumento possa influenzare il work-life balance e la “conciliazione” tra vita personale e professionale, la produttività, l’autonomia e in senso più esteso le carriere delle oltre 60 testimoni significative intervistate. Esaminando quanto l’esperienza riferita dalle donne intervistate aderisse con alcuni enunciati relativi allo smart working in linea teorica, le testimonianze hanno evidenziato potenzialità e criticità dello strumento in termini individuali e collettivi, legate da un lato ad una maggiore autonomia e produttività, dall’altro a disuguaglianze di genere e sovraccarico di compiti di cura e responsabilità familiari, oltre ad aver ribadito il noto pregiudizio rispetto a tale modalità lavorativa, tanto nel settore pubblico quanto in quello privato.
Gender equality e lavoro agile in Italia. Criticità e potenzialità di una grande sperimentazione sociale / Colella, Francesca; Falci, Laura; DI CRESCE, Barbara. - (2023), pp. 104-122.
Gender equality e lavoro agile in Italia. Criticità e potenzialità di una grande sperimentazione sociale
Francesca Colella;Laura Falci;Barbara Di Cresce
2023
Abstract
L’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19 ha posto il lavoro agile al centro del dibattito pubblico e politico. Questo approccio, che trova radici storiche già nel telelavoro, si basa sulla flessibilità di orari e luoghi di lavoro, sfruttando la tecnologia per raggiungere gli obiettivi lavorativi. La ricerca empirica qui illustrata ha esplorato, con un approccio qualitativo, il legame tra cosiddetto “smart working” (locuzione usata solo in Italia) e parità di genere, interrogandosi su come questo strumento possa influenzare il work-life balance e la “conciliazione” tra vita personale e professionale, la produttività, l’autonomia e in senso più esteso le carriere delle oltre 60 testimoni significative intervistate. Esaminando quanto l’esperienza riferita dalle donne intervistate aderisse con alcuni enunciati relativi allo smart working in linea teorica, le testimonianze hanno evidenziato potenzialità e criticità dello strumento in termini individuali e collettivi, legate da un lato ad una maggiore autonomia e produttività, dall’altro a disuguaglianze di genere e sovraccarico di compiti di cura e responsabilità familiari, oltre ad aver ribadito il noto pregiudizio rispetto a tale modalità lavorativa, tanto nel settore pubblico quanto in quello privato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.