Il contributo verte sullo studio delle caratteristiche dell’Aschieri disegnatore d’architettura, ed in particolare sulle sue modalità di costruzione dello spazio disegnato. Più in dettaglio lo studio nello specifico si incentra su alcuni elaborati relativi al progetto di concorso appalto per il ponte sul Tevere al Foro Mussolini bandito dal Ministero dei Lavori Pubblici nel 1935. Come noto tra i 18 progetti presentati vinse quello di Vincenzo Fasolo; in merito all’ipotesi progettuale esemplificata sul presente contributo si puntualizza come questa non risulti essere una delle due varianti consegnate per la valutazione dal gruppo di lavoro formato da Vittorio Morpurgo e Pietro Aschieri che, passati alla seconda fase, ottennero una menzione. Lo scopo è quello di ripercorrere i possibili metodi posti alla base delle sue costruzioni prospettiche, ovvero delle sue scene che, strutturate secondo una modalità comunicativa del tutto personale, finiscono per caratterizzarne gli esiti al pari di una firma autografa. Ma oltre alla manipolazione spaziale operata nell’ambito della strutturazione proiettiva della rappresentazione, l’espressività di Aschieri si esprime al contempo attraverso l’uso di diverse tecniche della rappresentazione. “Nel gruppo della ‘Scuola Romana’ vi erano validissimi disegnatori quali Fasolo, Del Debbio, Susini, Capizzano e tanti altri, ma le capacità grafiche di Aschieri erano uniche.
A connection between architecture and scenography. Pietro Aschieri’s project for the bridge over the Tiber at the Foro Mussolini / Lanfranchi, Fabio. - (2024), pp. 300-318.
A connection between architecture and scenography. Pietro Aschieri’s project for the bridge over the Tiber at the Foro Mussolini
Fabio Lanfranchi
Primo
2024
Abstract
Il contributo verte sullo studio delle caratteristiche dell’Aschieri disegnatore d’architettura, ed in particolare sulle sue modalità di costruzione dello spazio disegnato. Più in dettaglio lo studio nello specifico si incentra su alcuni elaborati relativi al progetto di concorso appalto per il ponte sul Tevere al Foro Mussolini bandito dal Ministero dei Lavori Pubblici nel 1935. Come noto tra i 18 progetti presentati vinse quello di Vincenzo Fasolo; in merito all’ipotesi progettuale esemplificata sul presente contributo si puntualizza come questa non risulti essere una delle due varianti consegnate per la valutazione dal gruppo di lavoro formato da Vittorio Morpurgo e Pietro Aschieri che, passati alla seconda fase, ottennero una menzione. Lo scopo è quello di ripercorrere i possibili metodi posti alla base delle sue costruzioni prospettiche, ovvero delle sue scene che, strutturate secondo una modalità comunicativa del tutto personale, finiscono per caratterizzarne gli esiti al pari di una firma autografa. Ma oltre alla manipolazione spaziale operata nell’ambito della strutturazione proiettiva della rappresentazione, l’espressività di Aschieri si esprime al contempo attraverso l’uso di diverse tecniche della rappresentazione. “Nel gruppo della ‘Scuola Romana’ vi erano validissimi disegnatori quali Fasolo, Del Debbio, Susini, Capizzano e tanti altri, ma le capacità grafiche di Aschieri erano uniche.File | Dimensione | Formato | |
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