Le porte della metropoli mediterranea

Negli ultimi decenni le Mura Aureliane sono tornate una frontiera tra territori diversi, tra l’iconico ma inabitabile topos della città antica, compatta e densa, e il territorio più rarefatto della nuova metropoli mediterranea romana, fatta di un insieme di tessuti eterogenei che, allontanandosi dal centro storico, perdono progressivamente compattezza a vantaggio di una frammentazione urbana di quartieri ancora coesi, giustapposti a sobborghi a bassissima densità, poli industriali dismessi, zone commerciali e terziarie degradate, nonché a vaste sacche di campagna quasi selvaggia, orti urbani e campi agricoli. Molte porzioni di questo caleidoscopio urbano, peraltro, sono caratterizzate da un elevato tasso di informalità, con costruzioni abusive e occupazioni di suoli ed edifici al limite dell’illegalità. Un fenomeno che, stranamente, si manifesta anche nelle aree pregiate più centrali.