San Lorenzo è lo spazio sperimentale individuato per la realizzazione della prima microforesta eco-pedagogica della capitale. Il quartiere è, dal 2016, il campo di sperimentazioni green-oriented realizzate attraverso finanziamenti Sapienza in collaborazione con il Municipio II, le associazioni, la scuola. “Oasi San Lorenzo Green Network” è la ricerca che inquadra le singole esperienze e si configura come un processo di rigenerazione sostenibile, innovativo e low-cost, che si concretizza attraverso una rete di soggetti locali e micro-realizzazioni temporanee ispirate a un approccio di agopuntura urbana. La prima realizzazione sul campo è il Bosco Temporaneo San Lorenzo, inaugurato il 24 luglio 2018, con 100 alberi in vaso, 18 dei quali donati dalla Riserva Presidenziale di Castel Porziano, collocati nell’area della Ex-Dogana, sotto la tangenziale. Dal successo di questo caso di studio nasce, nel 2022, un progetto di microforestazione associato a un percorso di eco-pedagogia e formazione finanziato da un bando di ricerca Terza Missione Sapienza. A partecipare al progetto una comunità multistakholder formata dall’Università Sapienza, Municipio II, ICS Tiburtina Antica 25, regione Lazio Progetto Ossigeno, INU, AssoBISP, Université Sorbonne, Ville de Paris. La scelta del luogo di collocazione della microforesta si ispira a un approccio place-based (Toxopeus 2021), è finalizzata a rigenerare uno spazio pubblico “complesso”, con la finalità di sviluppare multifunzionalità e attrarre nuovi fruitori. Il Parco dei Caduti, selezionato per l’impianto della Microforesta, è un “interno urbano”. Uno spazio incluso nel tessuto denso del quartiere, quello che Gordon Cullen chiamerebbe un enclosure. L’area è vissuta e attraversata quotidianamente dagli abitanti e dai ragazzi della scuola (ICS Tiburtina Antica 25 – scuola media Borsi), che si trova ad appena 20 metri dall’ingresso. Vicinanza, promiscuità di usi, densità di presenze sono gli ingredienti di successo del progetto di microforestazione che intende includere la natura nel paesaggio urbano, sviluppare il contatto tra abitanti e forme di vegetazioni più prossime a una “riserva naturale” che a un giardino in una logica di integrazioni di usi. La microforesta, inaugurata il 24 febbraio 2023, è una “piccola riserva naturale” di macchia mediterranea, progettata secondo i principi del metodo Miyawaki, per resistere ai cambiamenti climatici e agli stress connessi. Appena 120 m2 ospitano 230 piante e 13 specie provenienti dal Vivaio del Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci distribuite secondo la tecnica dei Layer: - alberi di prima grandezza, roverelle e lecci (3 esemplari); - arbusti di prima grandezza, come fillirea e corbezzolo (33% del totale); - arbusti bassi (65% del totale) costituiti principalmente da piante da fiore (ginestra, sanguinella, fusaggine, dondolino..) e con bacche (viburno e mirto), così da attrarre avifauna e insetti impollinatori, favorendo la biodiversità. Per scoraggiare l’attecchimento di specie invasive, il terreno di impianto viene coperto da un tessuto non tessuto biodegradabile e da uno strato di corteccia di pino. Questo, fin dal primo giorno della messa in opera, sprigiona un profumo di bosco che cambia radicalmente la percezione di questa parte del Parco considerato, prima dell’arrivo della microforesta, una zona marginale. Osservando l’evoluzione del paesaggio del Parco dei Caduti ciò che emerge oggi è l’importanza di valorizzare la natura multifunzionale della foresta, perseguendo un progetto al tempo stesso “di luogo e di comunità”, il progetto di una convivenza aperta verso l’esplorazione, la conoscenza e il rispetto tra mondi e specie. A poco più di un mese dalla sua messa a dimora, la microforesta non registra atti di vandalismo né furto di piante, pur trovandosi in un quartiere complesso e in uno spazio conteso. Dopo cinque mesi la vegetazione è cresciuta con rapidità e vigore, raddoppiando, per alcune specie, l’altezza iniziale, diventando con il tempo il punto di riferimento del piccolo parco. La microforesta germoglia e cresce con il sostegno del patto di collaborazione sottoscritto dal Municipio II, dalla scuola (ICS Tiburtina Antica n°25), dalle associazioni e dal centro anziani per l’innaffiamento e la cura delle piante, a dimostrazione del fatto che pochi mesi sono stati sufficienti per sviluppare “empatia” tra gli abitanti e questo micro ecosistema.

Premio "La città per il verde" 24° edizione / Fratini, Fabiola. - (2024).

Premio "La città per il verde" 24° edizione

Fabiola Fratini
2024

Abstract

San Lorenzo è lo spazio sperimentale individuato per la realizzazione della prima microforesta eco-pedagogica della capitale. Il quartiere è, dal 2016, il campo di sperimentazioni green-oriented realizzate attraverso finanziamenti Sapienza in collaborazione con il Municipio II, le associazioni, la scuola. “Oasi San Lorenzo Green Network” è la ricerca che inquadra le singole esperienze e si configura come un processo di rigenerazione sostenibile, innovativo e low-cost, che si concretizza attraverso una rete di soggetti locali e micro-realizzazioni temporanee ispirate a un approccio di agopuntura urbana. La prima realizzazione sul campo è il Bosco Temporaneo San Lorenzo, inaugurato il 24 luglio 2018, con 100 alberi in vaso, 18 dei quali donati dalla Riserva Presidenziale di Castel Porziano, collocati nell’area della Ex-Dogana, sotto la tangenziale. Dal successo di questo caso di studio nasce, nel 2022, un progetto di microforestazione associato a un percorso di eco-pedagogia e formazione finanziato da un bando di ricerca Terza Missione Sapienza. A partecipare al progetto una comunità multistakholder formata dall’Università Sapienza, Municipio II, ICS Tiburtina Antica 25, regione Lazio Progetto Ossigeno, INU, AssoBISP, Université Sorbonne, Ville de Paris. La scelta del luogo di collocazione della microforesta si ispira a un approccio place-based (Toxopeus 2021), è finalizzata a rigenerare uno spazio pubblico “complesso”, con la finalità di sviluppare multifunzionalità e attrarre nuovi fruitori. Il Parco dei Caduti, selezionato per l’impianto della Microforesta, è un “interno urbano”. Uno spazio incluso nel tessuto denso del quartiere, quello che Gordon Cullen chiamerebbe un enclosure. L’area è vissuta e attraversata quotidianamente dagli abitanti e dai ragazzi della scuola (ICS Tiburtina Antica 25 – scuola media Borsi), che si trova ad appena 20 metri dall’ingresso. Vicinanza, promiscuità di usi, densità di presenze sono gli ingredienti di successo del progetto di microforestazione che intende includere la natura nel paesaggio urbano, sviluppare il contatto tra abitanti e forme di vegetazioni più prossime a una “riserva naturale” che a un giardino in una logica di integrazioni di usi. La microforesta, inaugurata il 24 febbraio 2023, è una “piccola riserva naturale” di macchia mediterranea, progettata secondo i principi del metodo Miyawaki, per resistere ai cambiamenti climatici e agli stress connessi. Appena 120 m2 ospitano 230 piante e 13 specie provenienti dal Vivaio del Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci distribuite secondo la tecnica dei Layer: - alberi di prima grandezza, roverelle e lecci (3 esemplari); - arbusti di prima grandezza, come fillirea e corbezzolo (33% del totale); - arbusti bassi (65% del totale) costituiti principalmente da piante da fiore (ginestra, sanguinella, fusaggine, dondolino..) e con bacche (viburno e mirto), così da attrarre avifauna e insetti impollinatori, favorendo la biodiversità. Per scoraggiare l’attecchimento di specie invasive, il terreno di impianto viene coperto da un tessuto non tessuto biodegradabile e da uno strato di corteccia di pino. Questo, fin dal primo giorno della messa in opera, sprigiona un profumo di bosco che cambia radicalmente la percezione di questa parte del Parco considerato, prima dell’arrivo della microforesta, una zona marginale. Osservando l’evoluzione del paesaggio del Parco dei Caduti ciò che emerge oggi è l’importanza di valorizzare la natura multifunzionale della foresta, perseguendo un progetto al tempo stesso “di luogo e di comunità”, il progetto di una convivenza aperta verso l’esplorazione, la conoscenza e il rispetto tra mondi e specie. A poco più di un mese dalla sua messa a dimora, la microforesta non registra atti di vandalismo né furto di piante, pur trovandosi in un quartiere complesso e in uno spazio conteso. Dopo cinque mesi la vegetazione è cresciuta con rapidità e vigore, raddoppiando, per alcune specie, l’altezza iniziale, diventando con il tempo il punto di riferimento del piccolo parco. La microforesta germoglia e cresce con il sostegno del patto di collaborazione sottoscritto dal Municipio II, dalla scuola (ICS Tiburtina Antica n°25), dalle associazioni e dal centro anziani per l’innaffiamento e la cura delle piante, a dimostrazione del fatto che pochi mesi sono stati sufficienti per sviluppare “empatia” tra gli abitanti e questo micro ecosistema.
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