Il contributo tratta del periodo emergenziale affrontato in Italia e nel mondo per il diffondersi dell’epidemia da Covid–19, non concluso ancora a settembre 2020 e anzi prorogato dal Governo italiano in termini normativi. Si riflette così su un momento della storia politica delle società occidentali che mette in luce diverse questioni interessanti e a volte controintuitive, al fine di tratteggiare la situazione sociale, tanto esistenziale quanto psicologica, in cui una nazione democratica e i suoi cittadini sembravano trovarsi all’alba della pandemia da coronavirus. In vista di ciò, si prenda come filo guida la lettura sociologica di Zygmunt Bauman, l’idea cioè che la post–modernità sia caratterizzata da una società fluida, senza strutture e narrazioni comuni precostituite, all’interno della quale gli individui si comportano come meri consumatori, tanto di beni quanto di sensazioni. Questa lettura presenta il quadro di una vita liquida dei singoli cittadini, i quali, perso sia il ruolo di produttori effettivi delle cose (agricoltura, artigianato, fabbrica, ecc.) sia di attori in una narrazione storica omogenea (le grandi ideologie novecentesche), riescono a persistere in un senso dell’esistenza soltanto tramite il consumo e il rinnovo costante, per lo più frenetico, dei bisogni da soddisfare.
La “banalità” dell'emergenza. Società, individuo e politica ai tempi del Covid-19 / Pietropaoli, M; Mirra, G. - (2021), pp. 297-312.
La “banalità” dell'emergenza. Società, individuo e politica ai tempi del Covid-19
Pietropaoli M;
2021
Abstract
Il contributo tratta del periodo emergenziale affrontato in Italia e nel mondo per il diffondersi dell’epidemia da Covid–19, non concluso ancora a settembre 2020 e anzi prorogato dal Governo italiano in termini normativi. Si riflette così su un momento della storia politica delle società occidentali che mette in luce diverse questioni interessanti e a volte controintuitive, al fine di tratteggiare la situazione sociale, tanto esistenziale quanto psicologica, in cui una nazione democratica e i suoi cittadini sembravano trovarsi all’alba della pandemia da coronavirus. In vista di ciò, si prenda come filo guida la lettura sociologica di Zygmunt Bauman, l’idea cioè che la post–modernità sia caratterizzata da una società fluida, senza strutture e narrazioni comuni precostituite, all’interno della quale gli individui si comportano come meri consumatori, tanto di beni quanto di sensazioni. Questa lettura presenta il quadro di una vita liquida dei singoli cittadini, i quali, perso sia il ruolo di produttori effettivi delle cose (agricoltura, artigianato, fabbrica, ecc.) sia di attori in una narrazione storica omogenea (le grandi ideologie novecentesche), riescono a persistere in un senso dell’esistenza soltanto tramite il consumo e il rinnovo costante, per lo più frenetico, dei bisogni da soddisfare.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Pietropaoli_Banalità-dell'emergenza_2020.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
2.17 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.17 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.