Povertà assoluta, povertà relativa e povertà di mondo. L'individuo nella società neoliberale e le sue mancanze

Nel corso di lezioni intitolato Concetti fondamentali della metafisica. Mondo, finitezza, solitudine (1929–30) il filosofo tedesco Martin Heidegger presentava una distinzione tra uomo, animale e pietra sulla base della rispettiva relazione con il “mondo”. In tale disamina la pietra veniva definita priva di mondo, l’animale povero di mondo e l’uomo formatore di mondo (Heidegger 1992). Quello che si vuole portare avanti in questo testo è la considerazione che, oltre ai criteri statistici della povertà assoluta e della povertà relativa, lo stato di benessere umano, in particolare nella società neoliberale, viene designato dalla compresenza o no di una povertà di mondo. Questa compresenza determina se l’individuo povero statisticamente, o non povero statisticamente, si avverta al fondo come povero di sé, ossia depauperato del suo essere formatore di mondo.