L’oggetto del saggio riguarda la possibilità che la sociologia si occupi del problema del giudizio politico. Questa possibilità, è avversata da quanti rifiutano la possibilità stessa di giungere ad un giudizio, così come da quanti perseguono la possibilità di individuare criteri di validità normativa in grado di giungere alla formulazione di un giudizio. Nel primo caso, qualsivoglia azione/decisione politica viene vista come contestualmente fondata e teleologicamente orientata, con la conseguenza di non poterla valutare obiettivamente; nel secondo caso, il tentativo consiste nell’individuazione di un quadro di principi, di natura de-ontologizzata, applicabile ad ogni e qualsiasi azione/decisione politica. E’ invece possibile, seguendo il filo delle argomentazioni metodologiche di Max Weber, rintracciare un “modello di giudizio”, fondato sul criterio della “neutralità situata”, applicabile ai suoi stessi scritti di natura politica. Ritornando a Weber, è possibile individuare un modello che consenta la formulazione di giudizi politici fuori da “un’etica dei principi”, da qualsivoglia fondamento morale o di razionalità trascendentale, purché si proceda nella direzione di una sociologia del giudizio politico.
Can Sociology Develop Political Judgments? Beyond Teleological Contextualism and Deontological Normativism / Lombardo, Carmelo. - STAMPA. - IV(2009), pp. 11-24.
Can Sociology Develop Political Judgments? Beyond Teleological Contextualism and Deontological Normativism
LOMBARDO, Carmelo
2009
Abstract
L’oggetto del saggio riguarda la possibilità che la sociologia si occupi del problema del giudizio politico. Questa possibilità, è avversata da quanti rifiutano la possibilità stessa di giungere ad un giudizio, così come da quanti perseguono la possibilità di individuare criteri di validità normativa in grado di giungere alla formulazione di un giudizio. Nel primo caso, qualsivoglia azione/decisione politica viene vista come contestualmente fondata e teleologicamente orientata, con la conseguenza di non poterla valutare obiettivamente; nel secondo caso, il tentativo consiste nell’individuazione di un quadro di principi, di natura de-ontologizzata, applicabile ad ogni e qualsiasi azione/decisione politica. E’ invece possibile, seguendo il filo delle argomentazioni metodologiche di Max Weber, rintracciare un “modello di giudizio”, fondato sul criterio della “neutralità situata”, applicabile ai suoi stessi scritti di natura politica. Ritornando a Weber, è possibile individuare un modello che consenta la formulazione di giudizi politici fuori da “un’etica dei principi”, da qualsivoglia fondamento morale o di razionalità trascendentale, purché si proceda nella direzione di una sociologia del giudizio politico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.