"Lo spazio parla e parla anche ̍quando non vogliamo ascoltarlo, Parla per precisare convenzioni culturali" Così scriveva Umberto Eco, e questa riflessione è un ottimo punto di partenza per comprendere come lo spazio della casa possa essere modellato e pensato tenendo presente le buone maniere e una nuova sensibilità all’accoglienza. Eco rende esplicito il potere comunicativo dello spazio e la necessità di essere consapevoli che quando costruiamo, restauriamo, arrediamo e creiamo, stiamo comunicando verso noi stessi e l’esterno. Infatti, la casa non rappresenta solamente una costruzione funzionale a soddisfare bisogni essenziali, ma una traccia materiale della forma che una società, una comunità o un individuo vuole dare al proprio modo di abitare, identificando il rapporto che un essere umano ha con lo spazio e con la società nella quale vive. L’antropologa Mary Douglas scrive che "una casa non è solo uno spazio: ha anche una struttura temporale. E dal momento che è fatta per persone che vivono in quello spazio e in quel tempo, ha dimensioni morali ed estetiche", proprio su queste dimensioni si inserisce la grammatica sociale che vede il galateo come soluzione condivisa di ordinamento. Analizzare le abitazioni nelle diverse epoche storiche, nelle diverse comunità e società, sarebbe un bellissimo percorso, ma impossibile in questa sede. Rimane comunque necessario compiere un breve excursus per comprendere le diverse funzioni che una casa acquista in una comunità e in un tempo.
La casa e il suo senso / Briatore, Samuele. - (2022), pp. 11-19.
La casa e il suo senso
Briatore, Samuele
2022
Abstract
"Lo spazio parla e parla anche ̍quando non vogliamo ascoltarlo, Parla per precisare convenzioni culturali" Così scriveva Umberto Eco, e questa riflessione è un ottimo punto di partenza per comprendere come lo spazio della casa possa essere modellato e pensato tenendo presente le buone maniere e una nuova sensibilità all’accoglienza. Eco rende esplicito il potere comunicativo dello spazio e la necessità di essere consapevoli che quando costruiamo, restauriamo, arrediamo e creiamo, stiamo comunicando verso noi stessi e l’esterno. Infatti, la casa non rappresenta solamente una costruzione funzionale a soddisfare bisogni essenziali, ma una traccia materiale della forma che una società, una comunità o un individuo vuole dare al proprio modo di abitare, identificando il rapporto che un essere umano ha con lo spazio e con la società nella quale vive. L’antropologa Mary Douglas scrive che "una casa non è solo uno spazio: ha anche una struttura temporale. E dal momento che è fatta per persone che vivono in quello spazio e in quel tempo, ha dimensioni morali ed estetiche", proprio su queste dimensioni si inserisce la grammatica sociale che vede il galateo come soluzione condivisa di ordinamento. Analizzare le abitazioni nelle diverse epoche storiche, nelle diverse comunità e società, sarebbe un bellissimo percorso, ma impossibile in questa sede. Rimane comunque necessario compiere un breve excursus per comprendere le diverse funzioni che una casa acquista in una comunità e in un tempo.File | Dimensione | Formato | |
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