La leggenda tedesca del Pifferaio magico, trascritta dei fratelli Grimm e messa in poesia da Wolfgang Goethe, racconta, probabilmente in maniera metaforica rispetto a fatti storicamente avvenuti, la vicenda di un suonatore di piffero magico che, su richiesta del borgomastro, allontanò da Hamelin i ratti al suono del suo strumento; quando la cittadinanza si rifiutò di pagarlo per il servizio offerto, questi si vendicò irretendo i bambini del borgo al suono del piffero e portandoli via con sé per sempre. Il disco club Piper, quando fu realizzato nel 1965 a Roma dai giovanissimi Giancarlo e Pinini Capolei e Manlio Cavalli, ebbe lo stesso effetto: si portò via tutte le architetture precedenti con la sua nuova musica, rese lo spazio a coinvolgimento totale della Seconda Avanguardia un luogo permanente dove sperimentare l’altro e l’altrove e irretì i giovani, per un verso, segnando un nuovo modo di vivere i luoghi per lo svago, il ballo e la musica; per un altro, indicando la traiettoria che i nascenti architetti radicali italiani avrebbero seguito nel decennio a venire .
Piperismi. Metodi progettuali pop, archicomunicazione e negozi a coinvolgimento totale sotto “l’effetto Piper” / Riciputo, Anna. - (2024), pp. 191-213.
Piperismi. Metodi progettuali pop, archicomunicazione e negozi a coinvolgimento totale sotto “l’effetto Piper”
Anna Riciputo
2024
Abstract
La leggenda tedesca del Pifferaio magico, trascritta dei fratelli Grimm e messa in poesia da Wolfgang Goethe, racconta, probabilmente in maniera metaforica rispetto a fatti storicamente avvenuti, la vicenda di un suonatore di piffero magico che, su richiesta del borgomastro, allontanò da Hamelin i ratti al suono del suo strumento; quando la cittadinanza si rifiutò di pagarlo per il servizio offerto, questi si vendicò irretendo i bambini del borgo al suono del piffero e portandoli via con sé per sempre. Il disco club Piper, quando fu realizzato nel 1965 a Roma dai giovanissimi Giancarlo e Pinini Capolei e Manlio Cavalli, ebbe lo stesso effetto: si portò via tutte le architetture precedenti con la sua nuova musica, rese lo spazio a coinvolgimento totale della Seconda Avanguardia un luogo permanente dove sperimentare l’altro e l’altrove e irretì i giovani, per un verso, segnando un nuovo modo di vivere i luoghi per lo svago, il ballo e la musica; per un altro, indicando la traiettoria che i nascenti architetti radicali italiani avrebbero seguito nel decennio a venire .File | Dimensione | Formato | |
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