Il saggio propone una riflessione sull’incontro tra musica e parola in due opere di Luciano Berio, “Voci” (1984) e “Coro” (1975-76): due titoli sobri, austeri, che ci ricordano che l’universo dei possibili incontri tra musica e parola, per quanto vasto, sconfinato e profondo, ruota sempre intorno a questi due capisaldi, la voce e il coro. La voce non è solo volontà di dire, ma anche e soprattutto volontà di esistere: quando vibra la voce umana c’è qualcuno, in carne e ossa, che la emette. E la presenza della voce, con la sua mutevole stereofonia di vocali e consonanti, ci porta inevitabilmente a focalizzare l’attenzione sulla dimensione sonora della parola e sulla corporeità della voce. Sulla scia di questi presupposti, si analizza il rapporto di Berio con le musiche di tradizione orale: in questi pezzi, infatti, il compositore accoglie echi e memorie di diversi universi sonori lontani nello spazio e nel tempo, prendendo in prestito sequenze di versi, melodie, modelli ritmici, assetti timbrici o polifonici, ma anche tratti stilistici legati alle modalità esecutive del canto, all’emissione vocale, all’attacco del suono e alla conduzione della voce. Tutti questi elementi vengono prelevati, trasformati, ricreati e infine inglobati in un nuovo scenario sonoro generato dall’immaginazione creativa del compositore, che si alimenta di un'intertestualità vorticosa e centrifuga in cui il testo originale viene in gran parte dei casi stravolto e “tradito”.

Voci / Pasticci, Susanna. - (2023), pp. 7-12.

Voci

Susanna Pasticci
2023

Abstract

Il saggio propone una riflessione sull’incontro tra musica e parola in due opere di Luciano Berio, “Voci” (1984) e “Coro” (1975-76): due titoli sobri, austeri, che ci ricordano che l’universo dei possibili incontri tra musica e parola, per quanto vasto, sconfinato e profondo, ruota sempre intorno a questi due capisaldi, la voce e il coro. La voce non è solo volontà di dire, ma anche e soprattutto volontà di esistere: quando vibra la voce umana c’è qualcuno, in carne e ossa, che la emette. E la presenza della voce, con la sua mutevole stereofonia di vocali e consonanti, ci porta inevitabilmente a focalizzare l’attenzione sulla dimensione sonora della parola e sulla corporeità della voce. Sulla scia di questi presupposti, si analizza il rapporto di Berio con le musiche di tradizione orale: in questi pezzi, infatti, il compositore accoglie echi e memorie di diversi universi sonori lontani nello spazio e nel tempo, prendendo in prestito sequenze di versi, melodie, modelli ritmici, assetti timbrici o polifonici, ma anche tratti stilistici legati alle modalità esecutive del canto, all’emissione vocale, all’attacco del suono e alla conduzione della voce. Tutti questi elementi vengono prelevati, trasformati, ricreati e infine inglobati in un nuovo scenario sonoro generato dall’immaginazione creativa del compositore, che si alimenta di un'intertestualità vorticosa e centrifuga in cui il testo originale viene in gran parte dei casi stravolto e “tradito”.
2023
Chigiana. Note per un festival
9788893740623
Luciano Berio; voci; coro
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Voci / Pasticci, Susanna. - (2023), pp. 7-12.
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Pasticci_Voci_2023.pdf

solo gestori archivio

Note: Pasticci_Voci_2023
Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 1.3 MB
Formato Adobe PDF
1.3 MB Adobe PDF   Contatta l'autore

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1703959
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact