Il pensiero dell'ospitalità, prima di venir declinato lungo il versante "politico", ha interessato l'opera di Jacques Derrida sotto il profilo della "scrittura". La scrittura come traccia, infatti, è immediatamente offerta nel momento in cui si incide o innesta nell'insieme di scritture che la precedono e la sostengono. Si tratterà, allora, di verificare le aporie e i punti di rottura di un'idea di scrittura che non assuma dentro di sé l'istanza dell'altro che è, sempre e comunque, il destinario. Ospitalità della scrittura, in Jacques Derrida, equivale al riconoscersi come non padroni di quanto si produce, ma costituiti dall'atto stesso di scrivere e di indirizzarsi. La scrittura come opsitalità, dunque, è da subito "destinerrance", vale a dire indirizzo all'altro.
Il sogno dello scriba. Jacques Derrida e l’ospitalità della scrittura / Facioni, Silvano. - (2007), pp. 139-152.
Il sogno dello scriba. Jacques Derrida e l’ospitalità della scrittura
FACIONI, SILVANO
2007
Abstract
Il pensiero dell'ospitalità, prima di venir declinato lungo il versante "politico", ha interessato l'opera di Jacques Derrida sotto il profilo della "scrittura". La scrittura come traccia, infatti, è immediatamente offerta nel momento in cui si incide o innesta nell'insieme di scritture che la precedono e la sostengono. Si tratterà, allora, di verificare le aporie e i punti di rottura di un'idea di scrittura che non assuma dentro di sé l'istanza dell'altro che è, sempre e comunque, il destinario. Ospitalità della scrittura, in Jacques Derrida, equivale al riconoscersi come non padroni di quanto si produce, ma costituiti dall'atto stesso di scrivere e di indirizzarsi. La scrittura come opsitalità, dunque, è da subito "destinerrance", vale a dire indirizzo all'altro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


