Partendo dall’assunto che “la condizione umana è una condizione di pluralità” (BOELLA, 2018), si intende sviluppare una riflessione sul ruolo dell’empatia come atto per istaurare relazioni inclusive tra intercorporeità e intersoggettività. Già nel 1916, Edith Stein aveva declinato l’empatia, non come immedesimazione o immediata partecipazione emotiva, ma come riconoscimento di differenze; l’empatia è la chiave per scoprirci plurali. Da sym-patéo a en-pátheia, la coscienza empatica si è sviluppata lentamente. L’essenza relazionale dell’uomo si è sempre più associata a un sentire comune. Tuttavia, l’evoluzione verso l’Homo empaticus va affiancata alla consapevolezza entropica. Come afferma l’economista Rifkin: “Quando empatizziamo con un altro essere, comprendiamo inconsciamente che la sua esistenza, proprio come la nostra, è fragile e finita, ed è resa possibile da un continuo flusso di energia” (RIFKIN, 2010). All’empatia va, allora, legata una coscienza biosferica che libera la nostra specie dalla prerogativa di essere gli unici costruttori di un mondo inclusivo e ci permette di entrare in un nuovo sistema collettivo, caratterizzato dall’idea che la terra è un organismo vivente. L’empatia è, dunque, un atto perturbante che può dotarsi di capacità generativa mediante il progetto. Nella ricerca Regenerative Empathy: Complex Assemblages in a Shared Environment, condotta da Teresa Galì Izard presso il Dipartimento di Architettura del paesaggio di Harvard University, l’empatia costituisce il punto di partenza per stabilire sinergie tra persone, animali, vegetazione, clima e altri fattori abiotici. Nello specifico i progetti indagano circa le potenzialità dell’agricoltura rigenerativa di creare sinergie dinamiche tra umani e nuove associazioni di sistemi viventi. La disamina dei risultati di tale ricerca permette di declinare l’empatia come atto progettuale per la costruzione di paesaggi che includano tutti i soggetti di un ecosistema complesso.
Empatie multispecie. Regenerative Empathy e le potenzialità dell’agricoltura rigenerativa / Libreri, MARIA CHIARA. - (2023), pp. 132-139.
Empatie multispecie. Regenerative Empathy e le potenzialità dell’agricoltura rigenerativa
Maria Chiara Libreri
Primo
2023
Abstract
Partendo dall’assunto che “la condizione umana è una condizione di pluralità” (BOELLA, 2018), si intende sviluppare una riflessione sul ruolo dell’empatia come atto per istaurare relazioni inclusive tra intercorporeità e intersoggettività. Già nel 1916, Edith Stein aveva declinato l’empatia, non come immedesimazione o immediata partecipazione emotiva, ma come riconoscimento di differenze; l’empatia è la chiave per scoprirci plurali. Da sym-patéo a en-pátheia, la coscienza empatica si è sviluppata lentamente. L’essenza relazionale dell’uomo si è sempre più associata a un sentire comune. Tuttavia, l’evoluzione verso l’Homo empaticus va affiancata alla consapevolezza entropica. Come afferma l’economista Rifkin: “Quando empatizziamo con un altro essere, comprendiamo inconsciamente che la sua esistenza, proprio come la nostra, è fragile e finita, ed è resa possibile da un continuo flusso di energia” (RIFKIN, 2010). All’empatia va, allora, legata una coscienza biosferica che libera la nostra specie dalla prerogativa di essere gli unici costruttori di un mondo inclusivo e ci permette di entrare in un nuovo sistema collettivo, caratterizzato dall’idea che la terra è un organismo vivente. L’empatia è, dunque, un atto perturbante che può dotarsi di capacità generativa mediante il progetto. Nella ricerca Regenerative Empathy: Complex Assemblages in a Shared Environment, condotta da Teresa Galì Izard presso il Dipartimento di Architettura del paesaggio di Harvard University, l’empatia costituisce il punto di partenza per stabilire sinergie tra persone, animali, vegetazione, clima e altri fattori abiotici. Nello specifico i progetti indagano circa le potenzialità dell’agricoltura rigenerativa di creare sinergie dinamiche tra umani e nuove associazioni di sistemi viventi. La disamina dei risultati di tale ricerca permette di declinare l’empatia come atto progettuale per la costruzione di paesaggi che includano tutti i soggetti di un ecosistema complesso.File | Dimensione | Formato | |
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