Due importanti episodi costituiscono l’antefatto di una riflessione sul tema delle Mura come luogo per “fare arte”. Con Wrapped Roman Wall Christo e Jeanne-Claude impacchettano Porta Pinciana nel 1974, un segmento imponente di Mura Aureliane lungo 250 metri viene avvolto da teli di propilene tenuti insieme da corde arancioni. Qualche anno dopo nel 1982 nell’ambito dell’Estate Romana, Costantino Dardi allestisce la mostra “Avanguardia Transavanguardia ‘68-’77” lungo il tratto di Mura compreso tra Porta Metronia e Porta Latina, istituendo un dialogo sincopato e oppositivo con la “struggente bellezza del monumento” nelle leggere forme dell’allestimento. Il progetto degli spazi per l’arte diviene, in questo senso, il vettore attivo di una narrazione di prossimità, configurando le forme dello spazio pubblico che consolidano e valorizzano il carattere di permanenza e stabilità del monumento. Il testo propone diversi livelli di lettura delle Mura di Roma, a partire dalla loro “debole efficacia difensiva”(Krautheimer), che sottolinea la condizione di marginalità della struttura architettonica delle Mura facendo emergere, per contro, il valore figurale delle sue strutture composite nelle forme di manipolazioni e innesti, di spazialità ricavate nello spessore di segmenti architettonici delle Porte e dei loro intorni tra fratture e limiti, tra nuovi accessi e occlusioni di murature che descrivono la forza espressiva del monumento nei suoi segmenti singolari, piuttosto che nella visione unitaria d’insieme. In questa prospettiva dello sguardo, le Mura costituiscono una sequenza intermittente di testi architettonici che identificano precisi contesti urbani nelle diverse configurazioni tra dentro e fuori, nella misura degli spessori architettonici, nelle figure delle Porte, negli intervalli che si frappongono tra lacerti di monumento e nuove edificazioni. Una testualità da esplorare e attraversare soprattutto nelle spazialità che genera al proprio intorno come possibili ambiti di sviluppo progettuale.
Le Mura, l’architettura e lo spazio dell’arte. Storie di un dialogo interrotto e di visioni future / Giovannelli, Anna. - (2024), pp. 282-289.
Le Mura, l’architettura e lo spazio dell’arte. Storie di un dialogo interrotto e di visioni future
Anna Giovannelli
2024
Abstract
Due importanti episodi costituiscono l’antefatto di una riflessione sul tema delle Mura come luogo per “fare arte”. Con Wrapped Roman Wall Christo e Jeanne-Claude impacchettano Porta Pinciana nel 1974, un segmento imponente di Mura Aureliane lungo 250 metri viene avvolto da teli di propilene tenuti insieme da corde arancioni. Qualche anno dopo nel 1982 nell’ambito dell’Estate Romana, Costantino Dardi allestisce la mostra “Avanguardia Transavanguardia ‘68-’77” lungo il tratto di Mura compreso tra Porta Metronia e Porta Latina, istituendo un dialogo sincopato e oppositivo con la “struggente bellezza del monumento” nelle leggere forme dell’allestimento. Il progetto degli spazi per l’arte diviene, in questo senso, il vettore attivo di una narrazione di prossimità, configurando le forme dello spazio pubblico che consolidano e valorizzano il carattere di permanenza e stabilità del monumento. Il testo propone diversi livelli di lettura delle Mura di Roma, a partire dalla loro “debole efficacia difensiva”(Krautheimer), che sottolinea la condizione di marginalità della struttura architettonica delle Mura facendo emergere, per contro, il valore figurale delle sue strutture composite nelle forme di manipolazioni e innesti, di spazialità ricavate nello spessore di segmenti architettonici delle Porte e dei loro intorni tra fratture e limiti, tra nuovi accessi e occlusioni di murature che descrivono la forza espressiva del monumento nei suoi segmenti singolari, piuttosto che nella visione unitaria d’insieme. In questa prospettiva dello sguardo, le Mura costituiscono una sequenza intermittente di testi architettonici che identificano precisi contesti urbani nelle diverse configurazioni tra dentro e fuori, nella misura degli spessori architettonici, nelle figure delle Porte, negli intervalli che si frappongono tra lacerti di monumento e nuove edificazioni. Una testualità da esplorare e attraversare soprattutto nelle spazialità che genera al proprio intorno come possibili ambiti di sviluppo progettuale.File | Dimensione | Formato | |
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