La mostra “La mummia di Ramses. Il faraone immortale” raccoglie una sfida che è legata ai più recenti sviluppi della ricerca archeologica – la documentazione in 3D e lo studio della materia organica – ovvero se sia possibile realizzare una copia di un reperto così delicato e deperibile come una mummia. Lo staff del Museo VOEM e quello del Centro Interdipartimentale FabLab “SAPeri&Co” di Sapienza ci sono riusciti, sviluppando delle procedure tecniche e conservative che hanno armonizzato la tecnologia più sofisticata con interventi artistici digitali e manuali di altissima qualità. Lo scopo è stato quello di ricreare la mummia nel suo aspetto esteriore il più possibile simile al vero, anche per affrontare quei problemi di conservazione che caratterizzano questi reperti. È stata quindi appositamente prodotta un’epidermide artificiale, costituita da materia organica (nanocellusa).
Catalogo della mostra "La mummia di Ramses. Il faraone immortale" Museo del Vicino Oriente Egitto e Mediterraneo, 9 febbraio 2023 - 14 giugno 20223, Sapienza Università di Roma / Sabatini, Sharon. - (2023).
Catalogo della mostra "La mummia di Ramses. Il faraone immortale" Museo del Vicino Oriente Egitto e Mediterraneo, 9 febbraio 2023 - 14 giugno 20223, Sapienza Università di Roma
Sharon Sabatini
2023
Abstract
La mostra “La mummia di Ramses. Il faraone immortale” raccoglie una sfida che è legata ai più recenti sviluppi della ricerca archeologica – la documentazione in 3D e lo studio della materia organica – ovvero se sia possibile realizzare una copia di un reperto così delicato e deperibile come una mummia. Lo staff del Museo VOEM e quello del Centro Interdipartimentale FabLab “SAPeri&Co” di Sapienza ci sono riusciti, sviluppando delle procedure tecniche e conservative che hanno armonizzato la tecnologia più sofisticata con interventi artistici digitali e manuali di altissima qualità. Lo scopo è stato quello di ricreare la mummia nel suo aspetto esteriore il più possibile simile al vero, anche per affrontare quei problemi di conservazione che caratterizzano questi reperti. È stata quindi appositamente prodotta un’epidermide artificiale, costituita da materia organica (nanocellusa).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.