Crossing the city with Grab one encounters a huge heritage of abandoned buildings and spaces. The Grab is a slow route able to turn the spotlight on urban sections sensitive to the possible redevelopment of artefacts and terrain vagues: making them visible represents an important opportunity that prefigures future scenarios of re-signification of some of Rome's neighborhoods thanks to design actions aimed at re-appropriation of lost spaces. In this sense, Grab can provide the city with new instructions for an adaptive (re)use of all those empty open spaces and cubes by initiating design and regulatory synergies that make them re-inhabitable. This is a heritage that in the eastern quadrant of Rome has already been partly the subject of an informal path of re-appropriation of some post-industrial spaces. These places testify to the energy unleashed by experiences of readapting abandoned areas with bottom-up actions, as happened next to the Viale della Serenissima, where the inhabitants created a veritable green enclave of urban gardens. Thanks to this slow mobility infrastructure, it is possible to catalogue the heritage both by urban sections and by type. Working on a programme of formal and functional readjustment of each of these artefacts represents an important challenge for the city of Rome in the coming years. Grab then becomes a narrative tool and a design device capable of activating a process of transformation of the existing built form as a container of multiple functions for work, culture, sport and leisure.

Attraversando la città con il GRAB si incontra un ingente patrimonio di edifici e spazi in abbandono. Il GRAB è un percorso lento in grado di accendere i riflettori verso questo patrimonio spesso nascosto nelle pieghe urbane; renderlo visibile rappresenta un’importante occasione che prefigura scenari futuri per alcuni quartieri di Roma grazie ad azioni progettuali mirate alla riappropriazione degli spazi perduti. In questo senso il GRAB può fornire alla città nuove istruzioni per un riuso adattivo di tutti quegli spazi aperti e cubature svuotate avviando sinergie progettuali e normative che li rendano abitabili. Si tratta di un patrimonio che nel quadrante Est di Roma è stato già in parte oggetto di una via informale di riappropriazione di alcuni spazi postindustriali. Luoghi questi che testimoniano l’energia sprigionata da esperienze di riadattamento di aree abbandonate con azioni dal basso, come avvenuto accanto al Viale della Serenissima, dove gli abitanti hanno realizzato una vera e propria enclave verde di orti urbani. Grazie a questa infrastruttura di mobilità lenta è possibile catalogare il patrimonio sia per sezioni urbane, che per tipologia. Lavorare su un programma di riadattamento formale e funzionale di ciascuno di questi manufatti rappresenta una sfida importante per la città di Roma nei prossimi anni. Il GRAB allora diviene uno strumento narrativo e un dispositivo progettuale in grado di attivare un processo di trasformazione delle forme del costruito esistente come contenitore di funzioni multiple per il lavoro, la cultura, lo sport e il tempo libero.

GRAB istruzioni per il [ri]uso / Giovannelli, Anna. - (2024), pp. 50-54.

GRAB istruzioni per il [ri]uso

Anna Giovannelli
2024

Abstract

Crossing the city with Grab one encounters a huge heritage of abandoned buildings and spaces. The Grab is a slow route able to turn the spotlight on urban sections sensitive to the possible redevelopment of artefacts and terrain vagues: making them visible represents an important opportunity that prefigures future scenarios of re-signification of some of Rome's neighborhoods thanks to design actions aimed at re-appropriation of lost spaces. In this sense, Grab can provide the city with new instructions for an adaptive (re)use of all those empty open spaces and cubes by initiating design and regulatory synergies that make them re-inhabitable. This is a heritage that in the eastern quadrant of Rome has already been partly the subject of an informal path of re-appropriation of some post-industrial spaces. These places testify to the energy unleashed by experiences of readapting abandoned areas with bottom-up actions, as happened next to the Viale della Serenissima, where the inhabitants created a veritable green enclave of urban gardens. Thanks to this slow mobility infrastructure, it is possible to catalogue the heritage both by urban sections and by type. Working on a programme of formal and functional readjustment of each of these artefacts represents an important challenge for the city of Rome in the coming years. Grab then becomes a narrative tool and a design device capable of activating a process of transformation of the existing built form as a container of multiple functions for work, culture, sport and leisure.
2024
GRAB The City
9791255540632
Attraversando la città con il GRAB si incontra un ingente patrimonio di edifici e spazi in abbandono. Il GRAB è un percorso lento in grado di accendere i riflettori verso questo patrimonio spesso nascosto nelle pieghe urbane; renderlo visibile rappresenta un’importante occasione che prefigura scenari futuri per alcuni quartieri di Roma grazie ad azioni progettuali mirate alla riappropriazione degli spazi perduti. In questo senso il GRAB può fornire alla città nuove istruzioni per un riuso adattivo di tutti quegli spazi aperti e cubature svuotate avviando sinergie progettuali e normative che li rendano abitabili. Si tratta di un patrimonio che nel quadrante Est di Roma è stato già in parte oggetto di una via informale di riappropriazione di alcuni spazi postindustriali. Luoghi questi che testimoniano l’energia sprigionata da esperienze di riadattamento di aree abbandonate con azioni dal basso, come avvenuto accanto al Viale della Serenissima, dove gli abitanti hanno realizzato una vera e propria enclave verde di orti urbani. Grazie a questa infrastruttura di mobilità lenta è possibile catalogare il patrimonio sia per sezioni urbane, che per tipologia. Lavorare su un programma di riadattamento formale e funzionale di ciascuno di questi manufatti rappresenta una sfida importante per la città di Roma nei prossimi anni. Il GRAB allora diviene uno strumento narrativo e un dispositivo progettuale in grado di attivare un processo di trasformazione delle forme del costruito esistente come contenitore di funzioni multiple per il lavoro, la cultura, lo sport e il tempo libero.
città; patrimonio; abbandono; riuso
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
GRAB istruzioni per il [ri]uso / Giovannelli, Anna. - (2024), pp. 50-54.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1702601
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