La struttura della forza nucleare cinese. Tra continuità storiche ed esigenze di ammodernamento

La struttura della forza nucleare cinese è stata determinata nei decenni dalla peculiare dottrina nucleare adottata dai vertici del Partito Comunista Cinese (PCC), della Commissione Militare Centrale (CMC) e del Secondo Corpo d’Artiglieria (oggi Forza missilistica dell’Esercito Popolare di Liberazione). Questa dottrina corrisponde, impiegando i concetti tipici della strategia, ad una deterrenza tramite punizione, di secondo colpo e contro-città. Questa è la postura nucleare più minimalista possibile perché esclude qualsiasi attacco di disarmo o danneggiamento contro le armi atomiche nemiche, nonché le opzioni di “guerra nucleare” e le posture di lancio all’allerta1. In aggiunta, a partire dal primo test atomico, Pechino si è impegnata ad un “No First Use” (NFU) che, pertanto, esclude categoricamente attacchi atomici contro Stati non nucleari, anche contro attori potenzialmente più forti in termini convenzionali che potrebbero comunque rappresentare una minaccia grave per la sicurezza nazionale della RPC.