La postura nucleare cinese è tradizionalmente descritta come minima e storicamente coerente, dal momento che è stata declinata in un arsenale di piccole dimensioni e la sua politica declaratoria del No First Use (NFU) non ha subito variazioni per quasi 60 anni. Questo “minimalismo atomico” è solitamente interpretato ricorrendo al concetto di “tigre di carta” (纸老虎) di Mao Zedong che minimizza l’utilità delle armi atomiche come strumento di competizione tra gli Stati. Lavori recenti hanno confermato come la Cina stia ancora oggi seguendo una strategia di rappresaglia assicurata (Fravel e Medeiros, 2010) in linea con la sua storica postura minimalista. Per spiegare questa peculiare posizione tra le potenze atomiche, nonché la sua lunga coerenza, gli esperti hanno spesso fatto riferimento alla cultura strategica cinese (Lin, 1988), al perdurante effetto dell’ideologia maoista-marxista (Babiarz, 2015) o, per periodi di tempo più brevi, al programma di riforme inaugurato da Deng Xiaoping, che svincolò risorse dal settore militare per dedicarle al settore civile (Gurtov, 1993), alla carenza delle istituzioni militari cinesi, all’esperienza limitata dei suoi decisori (Fravel e Medeiros, 2010), o alla competizione tra le fazioni del partito comunista cinese (Rosa, 2018). In questo articolo si impiegheranno i concetti e gli strumenti della teoria della deterrenza per valutare la postura nucleare cinese e confrontarla sinteticamente con le posizioni storiche degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica/Russia.
Profili storico-teorici del deterrente nucleare cinese / Termine, Lorenzo. - (2023), pp. 33-37.
Profili storico-teorici del deterrente nucleare cinese
Lorenzo Termine
2023
Abstract
La postura nucleare cinese è tradizionalmente descritta come minima e storicamente coerente, dal momento che è stata declinata in un arsenale di piccole dimensioni e la sua politica declaratoria del No First Use (NFU) non ha subito variazioni per quasi 60 anni. Questo “minimalismo atomico” è solitamente interpretato ricorrendo al concetto di “tigre di carta” (纸老虎) di Mao Zedong che minimizza l’utilità delle armi atomiche come strumento di competizione tra gli Stati. Lavori recenti hanno confermato come la Cina stia ancora oggi seguendo una strategia di rappresaglia assicurata (Fravel e Medeiros, 2010) in linea con la sua storica postura minimalista. Per spiegare questa peculiare posizione tra le potenze atomiche, nonché la sua lunga coerenza, gli esperti hanno spesso fatto riferimento alla cultura strategica cinese (Lin, 1988), al perdurante effetto dell’ideologia maoista-marxista (Babiarz, 2015) o, per periodi di tempo più brevi, al programma di riforme inaugurato da Deng Xiaoping, che svincolò risorse dal settore militare per dedicarle al settore civile (Gurtov, 1993), alla carenza delle istituzioni militari cinesi, all’esperienza limitata dei suoi decisori (Fravel e Medeiros, 2010), o alla competizione tra le fazioni del partito comunista cinese (Rosa, 2018). In questo articolo si impiegheranno i concetti e gli strumenti della teoria della deterrenza per valutare la postura nucleare cinese e confrontarla sinteticamente con le posizioni storiche degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica/Russia.File | Dimensione | Formato | |
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