Nella mostra, curata dalla storica dell’arte Michela Ramadori, sono esposte opere, appartenenti principalmente alla Collezione Archivio Paolo Salvati, realizzate da artisti diversamente abili e normodotati, su tematiche correlabili alla disabilità, in particolare sulla necessità di doversi confrontare con delle difficoltà, dovute a limitazioni fisiche e/o psichiche oppure sociali, nonché all’isolamento che colpisce l’individuo. Fulcro del percorso espositivo sono i dipinti olio su tela Pietra blu e Albero blu di Paolo Salvati (1939- 2014), realizzati tra il 1973 e il 1974. Nella pianificazione della mostra è stata considerata l’arte come mezzo di acquisizione di nuove forme relazionali che favoriscono l’espressione di vissuti, sentimenti o problematiche. Obbiettivo dell’evento, con interessanti ricadute sociali, è di favorire la presa di coscienza su potenzialità e limitazioni degli individui in uno spazio di realizzazione personale e di autogratificazione. Nella mostra, la fragilità non è presentata come un limite ma come una risorsa inespressa per trasmettere emozioni vere e profonde attraverso una forma artistica, in cui sono individuabili valori universali che travalicano le condizioni di menomazione fisica e/o psichica. Al tempo stesso, l’esposizione di opere su tematiche correlabili alla disabilità, realizzate da artisti normodotati, si prefigge una sensibilizzazione su di esse, attraverso uno sguardo esterno, ma proiettate nel loro significato universale, considerando l’isolamento una condizione generale dell’uomo contemporaneo, facilitando così l’abbattimento delle frontiere della disabilità.

Arte di frontiera: esprimere e rappresentare la disabilità - Una selezione di opere della Collezione Archivio Paolo Salvati e di altre raccolte / Ramadori, Michela. - (2024).

Arte di frontiera: esprimere e rappresentare la disabilità - Una selezione di opere della Collezione Archivio Paolo Salvati e di altre raccolte

Ramadori, Michela
2024

Abstract

Nella mostra, curata dalla storica dell’arte Michela Ramadori, sono esposte opere, appartenenti principalmente alla Collezione Archivio Paolo Salvati, realizzate da artisti diversamente abili e normodotati, su tematiche correlabili alla disabilità, in particolare sulla necessità di doversi confrontare con delle difficoltà, dovute a limitazioni fisiche e/o psichiche oppure sociali, nonché all’isolamento che colpisce l’individuo. Fulcro del percorso espositivo sono i dipinti olio su tela Pietra blu e Albero blu di Paolo Salvati (1939- 2014), realizzati tra il 1973 e il 1974. Nella pianificazione della mostra è stata considerata l’arte come mezzo di acquisizione di nuove forme relazionali che favoriscono l’espressione di vissuti, sentimenti o problematiche. Obbiettivo dell’evento, con interessanti ricadute sociali, è di favorire la presa di coscienza su potenzialità e limitazioni degli individui in uno spazio di realizzazione personale e di autogratificazione. Nella mostra, la fragilità non è presentata come un limite ma come una risorsa inespressa per trasmettere emozioni vere e profonde attraverso una forma artistica, in cui sono individuabili valori universali che travalicano le condizioni di menomazione fisica e/o psichica. Al tempo stesso, l’esposizione di opere su tematiche correlabili alla disabilità, realizzate da artisti normodotati, si prefigge una sensibilizzazione su di esse, attraverso uno sguardo esterno, ma proiettate nel loro significato universale, considerando l’isolamento una condizione generale dell’uomo contemporaneo, facilitando così l’abbattimento delle frontiere della disabilità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1701456
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