Il contributo analizza le traiettorie esplorate negli anni settanta dalle artiste italiane nel campo della performance, prendendo in considerazione le rassegne in spazi non istituzionali, gli ambienti culturali legati alla militanza politica, i centri autogestiti e le mostre di sole donne. Nel contributo si intreccia lo studio delle performance realizzate dai collettivi militanti con quelle presentate negli spazi ufficiali dell’arte, in modo da fare affiorare un orizzonte comune di questioni e temi riconducibili all’identità di genere e alla storia della donna, come la domesticità, l’istituzione matrimoniale o il recupero di miti e culti ancestrali, al centro delle azioni di molte artiste italiane. Estendere il raggio della ricerca anche alle sedi non ufficiali consente infatti di esaminare il lavoro di artiste escluse dalle rassegne ufficiali o disinteressate a prendervi parte, tenuto conto che all’epoca molte artiste italiane fanno fatica ad accedere ai circuiti dell’arte, compresi quelli d’avanguardia, mentre altre, specie le più coinvolte nelle lotte politiche, preferiscono operare in spazi non istituzionali. Allargare il perimetro dell’analisi permette inoltre di dare conto anche di ricerche performative di carattere estemporaneo, legate alla contingenza del singolo evento.
Performance e identità di genere: scambi tra arte e pratica politica femminista in Italia 1968-1977 / Perna, Raffaella. - (2024), pp. 71-87.
Performance e identità di genere: scambi tra arte e pratica politica femminista in Italia 1968-1977
Perna raffaella
2024
Abstract
Il contributo analizza le traiettorie esplorate negli anni settanta dalle artiste italiane nel campo della performance, prendendo in considerazione le rassegne in spazi non istituzionali, gli ambienti culturali legati alla militanza politica, i centri autogestiti e le mostre di sole donne. Nel contributo si intreccia lo studio delle performance realizzate dai collettivi militanti con quelle presentate negli spazi ufficiali dell’arte, in modo da fare affiorare un orizzonte comune di questioni e temi riconducibili all’identità di genere e alla storia della donna, come la domesticità, l’istituzione matrimoniale o il recupero di miti e culti ancestrali, al centro delle azioni di molte artiste italiane. Estendere il raggio della ricerca anche alle sedi non ufficiali consente infatti di esaminare il lavoro di artiste escluse dalle rassegne ufficiali o disinteressate a prendervi parte, tenuto conto che all’epoca molte artiste italiane fanno fatica ad accedere ai circuiti dell’arte, compresi quelli d’avanguardia, mentre altre, specie le più coinvolte nelle lotte politiche, preferiscono operare in spazi non istituzionali. Allargare il perimetro dell’analisi permette inoltre di dare conto anche di ricerche performative di carattere estemporaneo, legate alla contingenza del singolo evento.| File | Dimensione | Formato | |
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