Come Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici, siamo stati chiamati dalla Regione Emilia Romagna a ragionare sugli esiti, evidentemente in progress, della ricostruzione post-sisma del 2012. Da noi, che subito dopo il terremoto fummo incaricati di fornire alcuni indirizzi di carattere generale poi confluiti nel volume Le forme della ricostruzione, immagino ci si attenda una valutazione critica, utile a capire cosa ha funzionato, cosa ha funzionato di meno, se e come eventualmente correggere il tiro, se infine è possibile trarre da quest’esperienza indicazioni utili per affrontare in futuro circostanze simili. Fermo restando che, come lo è per tutto il gruppo di lavoro ANCSA, la mia valutazione personale sull’operazione generale è ampiamente positiva, ritengo sia utile concentrare l’attenzione, costruttivamente, sulle criticità riferite in particolare alla qualità architettonica degli interventi, nella convinzione che solo in questo modo il contributo potrà effettivamente essere di una certa utilità. Tutto ciò premesso, vorrei tentare un bilancio, rivolto agli interventi pubblici, individuando quei casi nei quali, anche accettando qualche rischio, è stata intrapresa una strada che ha inteso portare in primo piano la qualità degli spazi di vita, sia negli interventi concepiti in emergenza, sia nelle operazioni di ricostruzione. Vorrei partire dagli esiti, valutandoli a prescindere dalle ragioni, spesso varie e interagenti, che hanno condotto ai risultati. Perché le ragioni sono contingenti e non strutturali.

Emergenza, ricostruzione e qualità architettonica / Toppetti, Fabrizio. - (2023), pp. 117-121.

Emergenza, ricostruzione e qualità architettonica

Fabrizio Toppetti
2023

Abstract

Come Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici, siamo stati chiamati dalla Regione Emilia Romagna a ragionare sugli esiti, evidentemente in progress, della ricostruzione post-sisma del 2012. Da noi, che subito dopo il terremoto fummo incaricati di fornire alcuni indirizzi di carattere generale poi confluiti nel volume Le forme della ricostruzione, immagino ci si attenda una valutazione critica, utile a capire cosa ha funzionato, cosa ha funzionato di meno, se e come eventualmente correggere il tiro, se infine è possibile trarre da quest’esperienza indicazioni utili per affrontare in futuro circostanze simili. Fermo restando che, come lo è per tutto il gruppo di lavoro ANCSA, la mia valutazione personale sull’operazione generale è ampiamente positiva, ritengo sia utile concentrare l’attenzione, costruttivamente, sulle criticità riferite in particolare alla qualità architettonica degli interventi, nella convinzione che solo in questo modo il contributo potrà effettivamente essere di una certa utilità. Tutto ciò premesso, vorrei tentare un bilancio, rivolto agli interventi pubblici, individuando quei casi nei quali, anche accettando qualche rischio, è stata intrapresa una strada che ha inteso portare in primo piano la qualità degli spazi di vita, sia negli interventi concepiti in emergenza, sia nelle operazioni di ricostruzione. Vorrei partire dagli esiti, valutandoli a prescindere dalle ragioni, spesso varie e interagenti, che hanno condotto ai risultati. Perché le ragioni sono contingenti e non strutturali.
2023
Il cammino della Ricostruzione
9791221034363
terremoto; ricostruzione; qualità architettonica
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Emergenza, ricostruzione e qualità architettonica / Toppetti, Fabrizio. - (2023), pp. 117-121.
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