Il talento di Rubens può essere racchiuso nel termine latino di ingenium. La parola custodisce moltissime qualità che si manifestano nel pictor doctus durante gli anni del suo soggiorno italiano: antichità classica, pittura e architettura moderna, flosofa e politica, teologia e letteratura. Per lui la cultura italiana fu alla base di tutta la sua esperienza di carriera e di vita. Per esempio, egli non abbandonò mai la lingua italiana nelle epistole anche con interlocutori stranieri, dando sfoggio di una conoscenza sofsticata, utilizzata anche per intrattenere rapporti d’afari in qualità di fduciario del suo socio Jan Brueghel. La questione della gestione degli affari fu sempre presente anche durante gli anni romani: Rubens fu un umanista-afarista con una visione etica del lavoro. Con questa ottica gestì anche la commissione per la Vallicella a Roma, in cui i padri oratoriani ebbero un ruolo fondamentale. All’interno di tale chiesa fu costretto a misurarsi con le opere di Federico Barocci, un alter ego che aveva seguito la strada di Raffaello, come lui, ma l’aveva risolta in maniera opposta.
Elogio dell’ingenium / Morselli, Raffaella. - (2020), pp. 13-34.
Elogio dell’ingenium
Raffaella Morselli
2020
Abstract
Il talento di Rubens può essere racchiuso nel termine latino di ingenium. La parola custodisce moltissime qualità che si manifestano nel pictor doctus durante gli anni del suo soggiorno italiano: antichità classica, pittura e architettura moderna, flosofa e politica, teologia e letteratura. Per lui la cultura italiana fu alla base di tutta la sua esperienza di carriera e di vita. Per esempio, egli non abbandonò mai la lingua italiana nelle epistole anche con interlocutori stranieri, dando sfoggio di una conoscenza sofsticata, utilizzata anche per intrattenere rapporti d’afari in qualità di fduciario del suo socio Jan Brueghel. La questione della gestione degli affari fu sempre presente anche durante gli anni romani: Rubens fu un umanista-afarista con una visione etica del lavoro. Con questa ottica gestì anche la commissione per la Vallicella a Roma, in cui i padri oratoriani ebbero un ruolo fondamentale. All’interno di tale chiesa fu costretto a misurarsi con le opere di Federico Barocci, un alter ego che aveva seguito la strada di Raffaello, come lui, ma l’aveva risolta in maniera opposta.File | Dimensione | Formato | |
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