Il progetto vuole portare in sé l'anima della città. I vincoli che soffocano e che allo stesso tempo invocano sempre il mare. L'indagine sulla stereotomia conduce alla necessità di comprendere le modalità con cui i linguaggi della composizione reiterano le radici più remote del costruire. quadrato tridimensionale, il cubo, è un carattere basilare dell'alfabeto delle forme della composizione: con la propria complessa semplicità partecipa alla costruzione di una sintesi fino alla definizione di unità compositive tridimensionali moltiplicabili e aggregabili. Qui due cubi definiscono l'involucro geometrico, in alternanza l'uno all'altro. Traslano in altezza rimanendo sospesi su un piano terra svuotato, spazio pubblico compresso e definito, come i vicoli della Città Vecchia. Il cubo di mare, massivo con i suoi fronti intagliati è il pensiero, altro la sua critica, la sua rovina. I ballatoi svolgono la funzione di cucitura fra i due volumi definendo uno spazio intermedio fra il pubblico e il privato. Nella risultanza, il vuoto centrale vuole essere uno spazio a vocazione teatrale. Salendo di quota la sfocata lontananza dell'orizzonte sfuma nella nitidezza del Mar Piccolo e al piano attico, rinnovato spazio collettivo, la compressione svanendo lascia spazio soltanto alla luce.

Sintesi. Lotto A / Ancillotti, Martina; Baldini, Mattia; Fabiani, Mikhail. - (2017).

Sintesi. Lotto A

Baldini, Mattia;
2017

Abstract

Il progetto vuole portare in sé l'anima della città. I vincoli che soffocano e che allo stesso tempo invocano sempre il mare. L'indagine sulla stereotomia conduce alla necessità di comprendere le modalità con cui i linguaggi della composizione reiterano le radici più remote del costruire. quadrato tridimensionale, il cubo, è un carattere basilare dell'alfabeto delle forme della composizione: con la propria complessa semplicità partecipa alla costruzione di una sintesi fino alla definizione di unità compositive tridimensionali moltiplicabili e aggregabili. Qui due cubi definiscono l'involucro geometrico, in alternanza l'uno all'altro. Traslano in altezza rimanendo sospesi su un piano terra svuotato, spazio pubblico compresso e definito, come i vicoli della Città Vecchia. Il cubo di mare, massivo con i suoi fronti intagliati è il pensiero, altro la sua critica, la sua rovina. I ballatoi svolgono la funzione di cucitura fra i due volumi definendo uno spazio intermedio fra il pubblico e il privato. Nella risultanza, il vuoto centrale vuole essere uno spazio a vocazione teatrale. Salendo di quota la sfocata lontananza dell'orizzonte sfuma nella nitidezza del Mar Piccolo e al piano attico, rinnovato spazio collettivo, la compressione svanendo lascia spazio soltanto alla luce.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1698048
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