Separati in "casa". Una ricerca sulla convivenza multiculturale in una residenza universitaria

The second study (see chap. 2) illustrates the practical and relational dynamics within a very specific context, that of the university residences. The interplay between the various factors that determine a state of separation between the two groups with a higher incidence (Italian and Albanian), realizes processes and generative mechanisms particularly interesting and offers the opportunity to further specify the hypothesis of the contact. The exponential growth in the number of Albanian students in recent years appears to have triggered the dynamics of resource contention, very similar to those that occur in the larger social figurations. One of the most significant results of this survey, like the others realized, highlights is that the more their own forms of self-representation differ from the representations that we believe that the other has for us, the more it will tend to close within their own source group and activate relational dynamics prone to separation, which is almost always an indicator of mutual hostility. In turn, the other group colpevolizzerà us for being biased against them and do not endeavor to ensure that communication barriers are falling and you can activate a process of mutual understanding.

La seconda ricerca (cfr. cap. 2) illustra le pratiche e le dinamiche relazionali all’interno di un contesto molto specifico, quello delle residenze universitarie. L’intreccio tra i vari fattori che determinano uno stato di separatezza tra i due gruppi con un’incidenza maggiore (italiani e albanese), rende conto di processi e meccanismi generativi particolarmente interessanti e offre la possibilità di specificare ulteriormente l’ipotesi del contatto. La crescita esponenziale del numero di studenti albanesi negli ultimi anni risulta aver innescato dinamiche di contesa delle risorse, molto simili a quelle che si verificano nelle figurazioni sociali più estese. Uno dei risultati più significativi che questa indagine, come le altre realizzate, mette in rilievo è che quanto più le proprie forme di autorappresentazione divergono dalle rappresentazioni che riteniamo che l’altro abbia di noi, tanto più si tenderà a chiudersi all’interno del proprio gruppo di origine e ad attivare dinamiche relazionali tendenti alla separatezza, che è quasi sempre indicatrice di ostilità reciproca. A sua volta, l’altro gruppo ci colpevolizzerà per il fatto di essere prevenuti nei loro confronti e non si impegnerà affinché le barriere comunicative vengano a cadere e si possa attivare un processo di conoscenza reciproca.