L’autore mostra come nell’area della sinapsi tra analista e paziente si costituisce qualcosa di simile ad un luogo dove si sovrappongono due aree di gioco. Questa sovrapposizione ci introduce all’ipotesi che i correlati stati della mente e della relazione analitica presuppongano una posizione dell’analista in cui egli sia disponibile e possa tollerare brevi e temporanei stati di indifferenziazione dal paziente. La maggiore forza dell’Io, temporaneamente acquisita dal paziente grazie all’esperienza di sostegno fornita dall’ambiente analitico, gli dà l’opportunità di vivere una oscillazione tra stati di distinzione e stati di indistinzione con l’analista; questi stati, poiché originati dallo spazio potenziale e dalla sovrapposizione di due aree di gioco, sono qualitativamente e dinamicamente differenti dagli stati di fusione patologica che il paziente riproduce in seduta. Il ripetersi e graduale prender corpo dell’esperienza mutativa condivisa fondata sul contributo del paziente, il senso di stupore e di sorpresa, l’esperienza di una scoperta creativa, nonché della capacità di tollerare i movimenti verso l’ignoto, contribuiscono a gettare le basi dei molteplici inizi necessari alla rifondazione di un nuovo senso di sé.
"Acerca del no 'mirar'. La busqueda del self entre el interpretar y el ambiente analitico" / Fabozzi, Paolo. - (2006), pp. 245-274.
"Acerca del no 'mirar'. La busqueda del self entre el interpretar y el ambiente analitico"
FABOZZI, Paolo
2006
Abstract
L’autore mostra come nell’area della sinapsi tra analista e paziente si costituisce qualcosa di simile ad un luogo dove si sovrappongono due aree di gioco. Questa sovrapposizione ci introduce all’ipotesi che i correlati stati della mente e della relazione analitica presuppongano una posizione dell’analista in cui egli sia disponibile e possa tollerare brevi e temporanei stati di indifferenziazione dal paziente. La maggiore forza dell’Io, temporaneamente acquisita dal paziente grazie all’esperienza di sostegno fornita dall’ambiente analitico, gli dà l’opportunità di vivere una oscillazione tra stati di distinzione e stati di indistinzione con l’analista; questi stati, poiché originati dallo spazio potenziale e dalla sovrapposizione di due aree di gioco, sono qualitativamente e dinamicamente differenti dagli stati di fusione patologica che il paziente riproduce in seduta. Il ripetersi e graduale prender corpo dell’esperienza mutativa condivisa fondata sul contributo del paziente, il senso di stupore e di sorpresa, l’esperienza di una scoperta creativa, nonché della capacità di tollerare i movimenti verso l’ignoto, contribuiscono a gettare le basi dei molteplici inizi necessari alla rifondazione di un nuovo senso di sé.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.