Ucronia e distopia rappresentano quasi un must morselliano, e non potrebbe essere altrimenti se partiamo dalla riflessione dello scrittore sulla Storia e soprattutto sul rapporto sempre ambiguo tra reale e possibile, sull’ontologica irriducibilità del secondo alla tirannia del primo. Così anche il potere viene riletto nei divertissements controstorici di Morselli, come nel romanzo-saggio Contro-passato prossimo, affresco di un’Europa che esce dal primo conflitto mondiale con vincitori diversi e un mosaico geopolitico che ribalta quello reale; o come nella paradossale, urticante, ironica provocazione di Cose d’Italia, abbozzo di un soggetto inedito per il cinema che mette in scena il Regime fascista “costretto” ad un’evoluzione in senso democratico, dovuta alla debolezza del Duce per una donna e dall’affezione degli Italiani nei confronti del Totocalcio e delle case chiuse. Anche l’incerto Giulio Cesare della pièce Cesare e i Pirati rientra tra gli esperimenti ucronici in cui l’uomo di potere fa i conti con la propria traballante umanità, così come il Re in fuga anonima di Divertimento 1889, forse l’esempio più emblematico di questa rassegna contro-(fanta)storica morselliana.
Il ventaglio dei possibili: la minaccia al potere della realtà e alla realtà del potere nell’ucronia di Guido Morselli / Galetto, Giorgio. - (2023).
Il ventaglio dei possibili: la minaccia al potere della realtà e alla realtà del potere nell’ucronia di Guido Morselli
Giorgio Galetto
2023
Abstract
Ucronia e distopia rappresentano quasi un must morselliano, e non potrebbe essere altrimenti se partiamo dalla riflessione dello scrittore sulla Storia e soprattutto sul rapporto sempre ambiguo tra reale e possibile, sull’ontologica irriducibilità del secondo alla tirannia del primo. Così anche il potere viene riletto nei divertissements controstorici di Morselli, come nel romanzo-saggio Contro-passato prossimo, affresco di un’Europa che esce dal primo conflitto mondiale con vincitori diversi e un mosaico geopolitico che ribalta quello reale; o come nella paradossale, urticante, ironica provocazione di Cose d’Italia, abbozzo di un soggetto inedito per il cinema che mette in scena il Regime fascista “costretto” ad un’evoluzione in senso democratico, dovuta alla debolezza del Duce per una donna e dall’affezione degli Italiani nei confronti del Totocalcio e delle case chiuse. Anche l’incerto Giulio Cesare della pièce Cesare e i Pirati rientra tra gli esperimenti ucronici in cui l’uomo di potere fa i conti con la propria traballante umanità, così come il Re in fuga anonima di Divertimento 1889, forse l’esempio più emblematico di questa rassegna contro-(fanta)storica morselliana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.