The essay traces the censorship of Vitaliano Brancati's "Don Giovanni involontario" using the unpublished documents preserved in the Fondo Revisione Teatrale of the Archivio Centrale dello Stato. Between 1956 and 1962, the play was subjected to revision by five troupes: at all times, the authorization was granted only if the text was cut. The archive papers, compared with those relating to the fascist censorship of the play, attest to the various measures adopted over the years, as well as the complexity of the censor interventions, which often are not limited to script cuts, but involve all aspects of the staging. By exalting the fairytale look of the work and, at the same time – with a simplistic interpretation – by reducing the comedy to the erotic motif only, the censors seem to want to dampen the subtle, but ruthless social satire that hides behind the important theme of the “gallismo”.

Il contributo ricostruisce la censura del "Don Giovanni involontario" di Vitaliano Brancati facendo uso dei documenti inediti conservati nel Fondo Revisione Teatrale dell’Archivio Centrale dello Stato. Tra il 1956 e il 1962, la commedia viene sottoposta a revisione da cinque diverse compagnie: ad ogni richiesta il nulla osta viene concesso solo a patto di tagli al testo. Le carte d’archivio, messe a confronto con quelle che afferiscono alla censura fascista dell’opera, testimoniano i diversi provvedimenti adottati nel corso degli anni, nonché la complessità degli interventi censori, che spesso non si limitano a puntuali modifiche, ma coinvolgono l’intera resa scenica. Esaltando gli aspetti più favolistici dell’opera e, contestualmente, con una lettura semplicistica, riducendo la commedia al solo motivo erotico, i censori sembrano voler smorzare la sottile, ma spietata satira sociale che si nasconde dietro a un tema, quello del gallismo, tanto caro a Brancati.

Una «sconcertante banalità». La censura del Don Giovanni involontario di Vitaliano Brancati (1956-1962) / Erbosi, Flavia. - (2022). (Intervento presentato al convegno Forme e conseguenze della censura nel testo letterario tenutosi a Pavia; Italy).

Una «sconcertante banalità». La censura del Don Giovanni involontario di Vitaliano Brancati (1956-1962)

Flavia Erbosi
Writing – Original Draft Preparation
2022

Abstract

The essay traces the censorship of Vitaliano Brancati's "Don Giovanni involontario" using the unpublished documents preserved in the Fondo Revisione Teatrale of the Archivio Centrale dello Stato. Between 1956 and 1962, the play was subjected to revision by five troupes: at all times, the authorization was granted only if the text was cut. The archive papers, compared with those relating to the fascist censorship of the play, attest to the various measures adopted over the years, as well as the complexity of the censor interventions, which often are not limited to script cuts, but involve all aspects of the staging. By exalting the fairytale look of the work and, at the same time – with a simplistic interpretation – by reducing the comedy to the erotic motif only, the censors seem to want to dampen the subtle, but ruthless social satire that hides behind the important theme of the “gallismo”.
2022
Il contributo ricostruisce la censura del "Don Giovanni involontario" di Vitaliano Brancati facendo uso dei documenti inediti conservati nel Fondo Revisione Teatrale dell’Archivio Centrale dello Stato. Tra il 1956 e il 1962, la commedia viene sottoposta a revisione da cinque diverse compagnie: ad ogni richiesta il nulla osta viene concesso solo a patto di tagli al testo. Le carte d’archivio, messe a confronto con quelle che afferiscono alla censura fascista dell’opera, testimoniano i diversi provvedimenti adottati nel corso degli anni, nonché la complessità degli interventi censori, che spesso non si limitano a puntuali modifiche, ma coinvolgono l’intera resa scenica. Esaltando gli aspetti più favolistici dell’opera e, contestualmente, con una lettura semplicistica, riducendo la commedia al solo motivo erotico, i censori sembrano voler smorzare la sottile, ma spietata satira sociale che si nasconde dietro a un tema, quello del gallismo, tanto caro a Brancati.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1696693
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