I missionari gesuiti e il Qingtian jian Quando Urbano VIII ascende al soglio pontificio nel 1623, i gesuiti sono attivi presso la corte dei Ming da oltre un ventennio. Era stato infatti Matteo Ricci (1552-1610) il primo ad arrivare a corte durante il regno di Wanli (1573-1619) della dinastia Ming (1368-1644). Grazie alle conoscenze di filosofia naturale acquisite nel corso degli studi al Collegio Romano, si era guadagnato una buo- na reputazione tra gli intellettuali e i funzionari cinesi, soprattutto in virtù della conoscenza della matematica e dell’astronomia, due discipline che in Cina godevano di un’altissima reputazione2. Il Qintianjian, l’ufficio astronomico imperiale, aveva il compito di redigere il calendario ufficiale dell’impero ed eseguire calcoli e predizioni astronomiche. Ricci avrebbe voluto mettere mano a quel calendario che, dichiarava nelle sue lettere ai superiori, era piuttosto impreciso e avrebbe do- vuto essere riformato. Dopo tutto era stato allievo di Cristoforo Clavio (1538-1612), il matematico gesuita che Gregorio XIII aveva voluto a presiedere la Commissione pontificia per la riforma del calendario giuliano. Ma l’impresa non sarebbe toccata a lui, bensì ai confratelli che gli succedet- tero: Adam Schall von Bell (1591-1666), Giacomo Rho (1591-1666) e Johannes Schreck Terrentius (1576-1630), accademico dei Lincei.
Le missioni cinesi, il telescopio e il compasso / Corsi, Elisabetta. - (2023), pp. 62-69.
Le missioni cinesi, il telescopio e il compasso.
Corsi, Elisabetta
2023
Abstract
I missionari gesuiti e il Qingtian jian Quando Urbano VIII ascende al soglio pontificio nel 1623, i gesuiti sono attivi presso la corte dei Ming da oltre un ventennio. Era stato infatti Matteo Ricci (1552-1610) il primo ad arrivare a corte durante il regno di Wanli (1573-1619) della dinastia Ming (1368-1644). Grazie alle conoscenze di filosofia naturale acquisite nel corso degli studi al Collegio Romano, si era guadagnato una buo- na reputazione tra gli intellettuali e i funzionari cinesi, soprattutto in virtù della conoscenza della matematica e dell’astronomia, due discipline che in Cina godevano di un’altissima reputazione2. Il Qintianjian, l’ufficio astronomico imperiale, aveva il compito di redigere il calendario ufficiale dell’impero ed eseguire calcoli e predizioni astronomiche. Ricci avrebbe voluto mettere mano a quel calendario che, dichiarava nelle sue lettere ai superiori, era piuttosto impreciso e avrebbe do- vuto essere riformato. Dopo tutto era stato allievo di Cristoforo Clavio (1538-1612), il matematico gesuita che Gregorio XIII aveva voluto a presiedere la Commissione pontificia per la riforma del calendario giuliano. Ma l’impresa non sarebbe toccata a lui, bensì ai confratelli che gli succedet- tero: Adam Schall von Bell (1591-1666), Giacomo Rho (1591-1666) e Johannes Schreck Terrentius (1576-1630), accademico dei Lincei.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.