Tra le possibili declinazioni del tema delle (s)proporzioni, la tradizione manoscritta e letteraria etiopico-eritrea (comunemente indicata semplicemente come “etiopica”) offre esempi interessanti nel campo della produzione del libro. Fenomeno caratterizzante di questa cultura, benché certamente non suo esclusivo, è la tendenza all’accumulo in collezioni complesse di testi che si presume siano inizialmente stati introdotti e tramandati in forma isolata: con una riformattazione che riduce a proporzione nuova forme e contenuti. Di tale processo vi sono evidenze recentemente emerse che consentono di coglierne sul vivo l’attuarsi come fin d’ora solo si speculava. La fenomenologia dei manoscritti risultanti, indicati ora con termine preciso “manoscritti pluritestuali” (in abbreviazione MTMs, multiple-text manuscripts, per distinguerli entro i “manoscritti miscellanei” dai compositi o fattizî), presenta anche casi estremi consapevolmente orientati alla “sproporzionata onnicomprensività” (biblioteche in un volume). Tra questi è noto almeno un caso – doppiamente attestato anche in replica tarda e da questa meglio noto – in cui la realizzazione si accompagna a una peculiare micrografia. Toccando appena della casistica della riduzione e selezione di contenuti e forme e dei procedimenti di riproporzionamento in forma di raccordo (esemplare la sfida dei Canoni di Eusebio attestati in Etiopia da manoscritti tardoantichi), una tradizione testuale etiopica propone infine il caso raro – e ancora oscuro nei suoi minuti dettagli – della proporzione tra natura e uomo “microcosmo” (nǝʿusa ʿalam).
(S)Proporzioni etiopiche: pochi appunti per un contributo mai scritto / Bausi, Alessandro. - (2021), pp. 83-94. - CONSONANZE.
(S)Proporzioni etiopiche: pochi appunti per un contributo mai scritto
Bausi, Alessandro
2021
Abstract
Tra le possibili declinazioni del tema delle (s)proporzioni, la tradizione manoscritta e letteraria etiopico-eritrea (comunemente indicata semplicemente come “etiopica”) offre esempi interessanti nel campo della produzione del libro. Fenomeno caratterizzante di questa cultura, benché certamente non suo esclusivo, è la tendenza all’accumulo in collezioni complesse di testi che si presume siano inizialmente stati introdotti e tramandati in forma isolata: con una riformattazione che riduce a proporzione nuova forme e contenuti. Di tale processo vi sono evidenze recentemente emerse che consentono di coglierne sul vivo l’attuarsi come fin d’ora solo si speculava. La fenomenologia dei manoscritti risultanti, indicati ora con termine preciso “manoscritti pluritestuali” (in abbreviazione MTMs, multiple-text manuscripts, per distinguerli entro i “manoscritti miscellanei” dai compositi o fattizî), presenta anche casi estremi consapevolmente orientati alla “sproporzionata onnicomprensività” (biblioteche in un volume). Tra questi è noto almeno un caso – doppiamente attestato anche in replica tarda e da questa meglio noto – in cui la realizzazione si accompagna a una peculiare micrografia. Toccando appena della casistica della riduzione e selezione di contenuti e forme e dei procedimenti di riproporzionamento in forma di raccordo (esemplare la sfida dei Canoni di Eusebio attestati in Etiopia da manoscritti tardoantichi), una tradizione testuale etiopica propone infine il caso raro – e ancora oscuro nei suoi minuti dettagli – della proporzione tra natura e uomo “microcosmo” (nǝʿusa ʿalam).File | Dimensione | Formato | |
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