Per riconoscere un paesaggio c’è bisogno di qualcosa di più di un occhio che lo scorga, come osserva Paolo D’Angelo nell’introduzione a Estetica e Paesaggio, occorre possedere una sensibilità che sappia leggere assieme frammenti isolati, apparentemente persi nel loro piccolo microcosmo e poi rapidamente associati a un’unità, avere quello che Ulrich Beck definiva “sguardo dialogico”. Singolare, in questo, risulta lo sguardo di Luigi Ghirri, così come quello di scrittori come Gianni Celati. Il saggio vuole indagare sul contributo che i due artisti hanno dato nell’osservazione e rappresentazione del paesaggio agrario, nello specifico delle campagne padane. Sensibili all’evoluzione del paesaggio, ne leggono i segni in ciascun elemento e per descriverlo si servono di un accumulo di sguardi: il ragazzo arabo assieme al “grande sguardo delle bestie” (Celati G., Verso la foce, 1989). La fotografia contemporanea di paesaggio, assieme alla scrittura, superano una convenzionale rappresentazione del paesaggio per definire una scrittura semiotica e ideogrammatica.
Raccontare osservando. La campagna italiana in Ghirri e Celati / Libreri, MARIA CHIARA. - (2023), pp. 94-103.
Raccontare osservando. La campagna italiana in Ghirri e Celati
Maria Chiara Libreri
2023
Abstract
Per riconoscere un paesaggio c’è bisogno di qualcosa di più di un occhio che lo scorga, come osserva Paolo D’Angelo nell’introduzione a Estetica e Paesaggio, occorre possedere una sensibilità che sappia leggere assieme frammenti isolati, apparentemente persi nel loro piccolo microcosmo e poi rapidamente associati a un’unità, avere quello che Ulrich Beck definiva “sguardo dialogico”. Singolare, in questo, risulta lo sguardo di Luigi Ghirri, così come quello di scrittori come Gianni Celati. Il saggio vuole indagare sul contributo che i due artisti hanno dato nell’osservazione e rappresentazione del paesaggio agrario, nello specifico delle campagne padane. Sensibili all’evoluzione del paesaggio, ne leggono i segni in ciascun elemento e per descriverlo si servono di un accumulo di sguardi: il ragazzo arabo assieme al “grande sguardo delle bestie” (Celati G., Verso la foce, 1989). La fotografia contemporanea di paesaggio, assieme alla scrittura, superano una convenzionale rappresentazione del paesaggio per definire una scrittura semiotica e ideogrammatica.File | Dimensione | Formato | |
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