L'immunoterapia dei tumori solidi sta diventando un’ambita alternativa terapeutica al posto di chemioterapia e radioterapia. Tuttavia, il successo degli anticorpi contro le proteine “immune checkpoints”, (ICs) è limitato nella maggior parte dei tumori. Fra le cause dell’insuccesso delle immunoterapie è il microambiente tumorale che respinge la risposta immunitaria contro le cellule tumorali. In più, la presenza dei virus potrebbe aggravare il quadro clinico di un paziente sottoposto ad immunoterapia. Dal Dicembre 2019, stiamo assistendo una pandemia terrificante causata da un virus. Ma in questo preciso momento nella storia umana, non va dimenticato che, circa il 15-20% di tutti i tumori umani sono causati da agenti infettivi. In particolare, i virus fanno ammalare oltre 1,3 milioni di persone di cancro, in tutto il mondo ogni anno. In questo brevetto proponiamo un nuovo approccio per aumentare l’efficacia degli anticorpi anti-immune checkpoint con l’utilizzo di piccoli RNA, i cosidetti microRNA (o miRNA), che bersagliano la proteina IC, PD-L1, nei linfomi associati al virus di Epstein-Barr (EBV). I miRNA forniscono un modo efficace per alterare l’RNA messaggero (mRNA) dell'IC PD-L1 dall'interno della cellula. Pertanto, riteniamo che il trattamento basato sui miRNA insieme con l'uso di anticorpi IC può migliorare il “overall response rate”, (ORR) ovvero il tasso di risposta globale alle immunoterapie anti-PD-L1, per i pazienti affetti da linfomi virus associati ma anche per altri tipi di tumori. Il nostro brevetto ci permetterà di testare, valutare e ricostituire l’immunogenicità tumorale in chip microfluidici a tre dimensioni (3D) tramite co-coltura di cellule autologhe derivanti dallo stesso paziente, tumorali e cellule del sistema immunitario (linfociti T). In più, questa tecnologia ci ha permesso di imitare il microambiente tumorale per testare in modo più efficace l’effetto delle molecole di miRNA contro le cellule tumorali. Scopi e originalità rispetto allo stato dell’arte: Diversi sono i limiti delle attuali immunoterapie anti-PD-L1, che elenco brevemente: 1. Non esiste un’adeguata identificazione e stratificazione dei pazienti che possono rispondere a questo tipo di terapia. 2. L’ORR dell’immunoterapia soltanto con anticorpi anti-PD-1 anti-PD-L1 è molto basso, 15-30% a seconda della tipologia del tumore. 3. I tempi per l’identificazione per la terapia di precisione sono lunghissimi. 4. I Costi della terapia sono elevati. La mia invenzione ha lo scopo di aiutare a superare tutte le quattro limitazioni descritte sopra: Risposta 1: la co-coltivazione delle cellule T e le cellule tumorali dallo stesso paziente ci permetterà di identificare e stratificare i pazienti che rispondono meglio al regime terapeutico. Risposta 2: la ricreazione del microambiente tumorale nei microfluidic chips a 3D con le cellule tumorali e le cellule del sistema immunitario dello stesso paziente ci permetterà di studiare l’efficacia di nuove molecole terapeutiche ad RNA in combinazione con anticorpi monoclonali anti-PD-L1 e anti-PD1. Questo approccio è fondamentale per aumentare il numero della percentuale di pazienti con aspettative elevate di una vita senza tumore. Risposta 3: la tecnologia brevettata da noi ci permette di valutare e ricostituire l’ immunogenicità dei tumori in tempi brevi (3-4 settimane). Risposta 4: La nostra tecnologia brevettata, in paragone con altri metodi per verificare l’ immunogenicità dei tumori e valutare l’efficacia di nuove molecole terapeutiche come per esempio nei modelli pre-clinici (topi), ridurrà i costi notevolmente. Destinatari e campi di applicazione: Nell’ambito della medicina di precisione, mirata e personalizzata, la nostra tecnologia è destinata ai pazienti tumorali prima di sottoporsi all’ immunoterapia, per saggiare l’efficacia terapeutica dei trattamenti. In più, alle industrie Biotech, farmaceutiche con farmaci antivirali/anti-tumorali, industrie anticorpi anti-immune checkpoints.

Ritenuta meritevole di menzione nell’ambito sanitario / Anastasiadou, Eleni. - (2021).

Ritenuta meritevole di menzione nell’ambito sanitario

Eleni Anastasiadou
2021

Abstract

L'immunoterapia dei tumori solidi sta diventando un’ambita alternativa terapeutica al posto di chemioterapia e radioterapia. Tuttavia, il successo degli anticorpi contro le proteine “immune checkpoints”, (ICs) è limitato nella maggior parte dei tumori. Fra le cause dell’insuccesso delle immunoterapie è il microambiente tumorale che respinge la risposta immunitaria contro le cellule tumorali. In più, la presenza dei virus potrebbe aggravare il quadro clinico di un paziente sottoposto ad immunoterapia. Dal Dicembre 2019, stiamo assistendo una pandemia terrificante causata da un virus. Ma in questo preciso momento nella storia umana, non va dimenticato che, circa il 15-20% di tutti i tumori umani sono causati da agenti infettivi. In particolare, i virus fanno ammalare oltre 1,3 milioni di persone di cancro, in tutto il mondo ogni anno. In questo brevetto proponiamo un nuovo approccio per aumentare l’efficacia degli anticorpi anti-immune checkpoint con l’utilizzo di piccoli RNA, i cosidetti microRNA (o miRNA), che bersagliano la proteina IC, PD-L1, nei linfomi associati al virus di Epstein-Barr (EBV). I miRNA forniscono un modo efficace per alterare l’RNA messaggero (mRNA) dell'IC PD-L1 dall'interno della cellula. Pertanto, riteniamo che il trattamento basato sui miRNA insieme con l'uso di anticorpi IC può migliorare il “overall response rate”, (ORR) ovvero il tasso di risposta globale alle immunoterapie anti-PD-L1, per i pazienti affetti da linfomi virus associati ma anche per altri tipi di tumori. Il nostro brevetto ci permetterà di testare, valutare e ricostituire l’immunogenicità tumorale in chip microfluidici a tre dimensioni (3D) tramite co-coltura di cellule autologhe derivanti dallo stesso paziente, tumorali e cellule del sistema immunitario (linfociti T). In più, questa tecnologia ci ha permesso di imitare il microambiente tumorale per testare in modo più efficace l’effetto delle molecole di miRNA contro le cellule tumorali. Scopi e originalità rispetto allo stato dell’arte: Diversi sono i limiti delle attuali immunoterapie anti-PD-L1, che elenco brevemente: 1. Non esiste un’adeguata identificazione e stratificazione dei pazienti che possono rispondere a questo tipo di terapia. 2. L’ORR dell’immunoterapia soltanto con anticorpi anti-PD-1 anti-PD-L1 è molto basso, 15-30% a seconda della tipologia del tumore. 3. I tempi per l’identificazione per la terapia di precisione sono lunghissimi. 4. I Costi della terapia sono elevati. La mia invenzione ha lo scopo di aiutare a superare tutte le quattro limitazioni descritte sopra: Risposta 1: la co-coltivazione delle cellule T e le cellule tumorali dallo stesso paziente ci permetterà di identificare e stratificare i pazienti che rispondono meglio al regime terapeutico. Risposta 2: la ricreazione del microambiente tumorale nei microfluidic chips a 3D con le cellule tumorali e le cellule del sistema immunitario dello stesso paziente ci permetterà di studiare l’efficacia di nuove molecole terapeutiche ad RNA in combinazione con anticorpi monoclonali anti-PD-L1 e anti-PD1. Questo approccio è fondamentale per aumentare il numero della percentuale di pazienti con aspettative elevate di una vita senza tumore. Risposta 3: la tecnologia brevettata da noi ci permette di valutare e ricostituire l’ immunogenicità dei tumori in tempi brevi (3-4 settimane). Risposta 4: La nostra tecnologia brevettata, in paragone con altri metodi per verificare l’ immunogenicità dei tumori e valutare l’efficacia di nuove molecole terapeutiche come per esempio nei modelli pre-clinici (topi), ridurrà i costi notevolmente. Destinatari e campi di applicazione: Nell’ambito della medicina di precisione, mirata e personalizzata, la nostra tecnologia è destinata ai pazienti tumorali prima di sottoporsi all’ immunoterapia, per saggiare l’efficacia terapeutica dei trattamenti. In più, alle industrie Biotech, farmaceutiche con farmaci antivirali/anti-tumorali, industrie anticorpi anti-immune checkpoints.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1693583
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