La safetycracy è una conformazione del potere politico in presenza di una situazione di emergenza sanitaria tanto grave da imporre di sospendere lo stato di diritto che riconosce quale “valore politico primario” la salvaguardia della vita biologica, in nome del quale qualunque altro diritto o valore è suscettibile di sacrificio e fa un uso strumentale e totalizzante della scienza in campo medico e degli strumenti tecnologici. Si attua in due modalità differenti, che spesso corrispondono a fasi successive: a) quella della safetycracy in senso stretto, quando il potere non dispone, o sostiene di non disporre ancora della soluzione idonea a contrastare efficacemente l’emergenza sanitaria; le misure adottate sono pertanto a carattere generalizzato e contenitivo, dirette a prevenire e ridurre il più possibile le occasioni di contagio, dal divieto di assembramenti, alle limitazioni alla libertà di circolazione, a varie gradazioni di lockdown e limitazioni o divieti allo svolgimento di determinate attività lavorative; b) quella del regime terapeutico, quando il potere dispone, o meglio sostiene di disporre della soluzione idonea, sotto forma di trattamento profilattico o terapeutico, a fronteggiare efficacemente l’emergenza; in tal caso, la sottoposizione delle persone a detto trattamento viene fortemente incoraggiata e presentata come dovere etico e giuridico, con sanzioni di varia natura per chi per qualunque motivo ritenga di non accettarla. La safetycracy si concreta in una applicazione pervasiva e assoluta del modello disciplinare di Foucault e di quello delle società di controllo di Deleuze, in cui l’essere umano non perde solo la qualità di forza politica, e cioè la capacità di autodeterminarsi, ma anche quella di forza utile, e cioè la possibilità di lavorare e di produrre, per essere ridotto a “mero corpo”, deprivato di ogni sostrato valoriale e simbolico, non più persona, con la sua rete di relazioni, né soggetto, con il suo ruolo sociale, ma oggetto passivo di un dominio completo, giustificato dall’esigenza di preservarne la nuda vita. Nel caso dell’emergenza da Covid-19 in Italia la safetycracy ha assunto la modalità della iatrocracy o iatrocrazia, e cioè di elevata concentrazione del potere decisionale nelle mani esclusive di professionalità mediche del settore virologico, che hanno imposto all’intera società i propri linguaggi e il proprio sistema di senso e significato.

Capitolo 1 - I concetti di "safetycracy" e "regime terapeutico" / SCARCELLA PRANDSTRALLER, Stefano. - (2023), pp. 13-28.

Capitolo 1 - I concetti di "safetycracy" e "regime terapeutico"

Stefano Scarcella Prandstraller
2023

Abstract

La safetycracy è una conformazione del potere politico in presenza di una situazione di emergenza sanitaria tanto grave da imporre di sospendere lo stato di diritto che riconosce quale “valore politico primario” la salvaguardia della vita biologica, in nome del quale qualunque altro diritto o valore è suscettibile di sacrificio e fa un uso strumentale e totalizzante della scienza in campo medico e degli strumenti tecnologici. Si attua in due modalità differenti, che spesso corrispondono a fasi successive: a) quella della safetycracy in senso stretto, quando il potere non dispone, o sostiene di non disporre ancora della soluzione idonea a contrastare efficacemente l’emergenza sanitaria; le misure adottate sono pertanto a carattere generalizzato e contenitivo, dirette a prevenire e ridurre il più possibile le occasioni di contagio, dal divieto di assembramenti, alle limitazioni alla libertà di circolazione, a varie gradazioni di lockdown e limitazioni o divieti allo svolgimento di determinate attività lavorative; b) quella del regime terapeutico, quando il potere dispone, o meglio sostiene di disporre della soluzione idonea, sotto forma di trattamento profilattico o terapeutico, a fronteggiare efficacemente l’emergenza; in tal caso, la sottoposizione delle persone a detto trattamento viene fortemente incoraggiata e presentata come dovere etico e giuridico, con sanzioni di varia natura per chi per qualunque motivo ritenga di non accettarla. La safetycracy si concreta in una applicazione pervasiva e assoluta del modello disciplinare di Foucault e di quello delle società di controllo di Deleuze, in cui l’essere umano non perde solo la qualità di forza politica, e cioè la capacità di autodeterminarsi, ma anche quella di forza utile, e cioè la possibilità di lavorare e di produrre, per essere ridotto a “mero corpo”, deprivato di ogni sostrato valoriale e simbolico, non più persona, con la sua rete di relazioni, né soggetto, con il suo ruolo sociale, ma oggetto passivo di un dominio completo, giustificato dall’esigenza di preservarne la nuda vita. Nel caso dell’emergenza da Covid-19 in Italia la safetycracy ha assunto la modalità della iatrocracy o iatrocrazia, e cioè di elevata concentrazione del potere decisionale nelle mani esclusive di professionalità mediche del settore virologico, che hanno imposto all’intera società i propri linguaggi e il proprio sistema di senso e significato.
2023
Safetycracy e regime terapeutico. Le politiche di sospensione delle soggettività
978-88-98294-48-0
Emergenza Covid-19; safetycracy; regime terapeutico; modello disciplinare; iatrocrazia
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Capitolo 1 - I concetti di "safetycracy" e "regime terapeutico" / SCARCELLA PRANDSTRALLER, Stefano. - (2023), pp. 13-28.
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