Negli ultimi anni sono apparse altre “storie” della tutela aggregata di interessi superindividuali omogenei, in molti casi limitate a panorami nazionali, nelle quali il tema è stato affrontato vuoi dalla prospettiva dell’oggetto vuoi del progetto ovvero delle filosofie progettuali. Nonostante ciò, a queste storie va comunque riconosciuta una propria utilità e legittimità. Ciò da cui ci si dovrebbe guardare, evidentemente, è la tentazione di isolare la class action rispetto al ben più ampio terreno nel quale essa nasce e vive, di rinchiuderla all’interno dei suoi confini disciplinari e professionali, peraltro in- certi, costringendola così a fare i conti unicamente con sé stessa e a dimenticare le sue motivazioni più profonde e lontane. Ma nel caso della class action non bisognerebbe mai dimenticare che stiamo parlando di progettazione culturale (dello strumento giuridico. Per il comparatista, in particolare, la class action rappresenta anche un ponte culturale e giuridico tra i mondi di common law e di civil law, capace di unire tra loro le differenti individualità, sia nel loro rapporto con la collettività sia nella loro dimensione autonoma di singoli avulsi dal contesto sociale in cui, però, debbono necessariamente operare. Di qui il necessario approccio multiforme al fenomeno class action. Infine, alla dignità e alla solidarietà, oltre che alla sussidiarietà, come punti di riferimento pertinenti e plausibili, oltre che indelebili, va riconosciuta la polivalenza che le mette al riparo da una frettolosa riduzione a semplici concetti astratti. In realtà, nel vivo dell’indagine, si sono dimostrate preziose chiavi per comprendere gli aspetti più sostanziali della tematica, anche quando si rischiava di perderne le tracce nel labirinto delle opinioni, delle ideologie e dei convincimenti degli interpreti. S’impone in quest’ottica la centralità della formazione – comparatistica – del giurista.
Class action/collective redress. ratio e prospettive comparatistiche di uno strumento giuridico ormai internazionale / Scarchillo, Gianluca. - (2023), pp. 65-94.
Class action/collective redress. ratio e prospettive comparatistiche di uno strumento giuridico ormai internazionale
Gianluca Scarchillo
2023
Abstract
Negli ultimi anni sono apparse altre “storie” della tutela aggregata di interessi superindividuali omogenei, in molti casi limitate a panorami nazionali, nelle quali il tema è stato affrontato vuoi dalla prospettiva dell’oggetto vuoi del progetto ovvero delle filosofie progettuali. Nonostante ciò, a queste storie va comunque riconosciuta una propria utilità e legittimità. Ciò da cui ci si dovrebbe guardare, evidentemente, è la tentazione di isolare la class action rispetto al ben più ampio terreno nel quale essa nasce e vive, di rinchiuderla all’interno dei suoi confini disciplinari e professionali, peraltro in- certi, costringendola così a fare i conti unicamente con sé stessa e a dimenticare le sue motivazioni più profonde e lontane. Ma nel caso della class action non bisognerebbe mai dimenticare che stiamo parlando di progettazione culturale (dello strumento giuridico. Per il comparatista, in particolare, la class action rappresenta anche un ponte culturale e giuridico tra i mondi di common law e di civil law, capace di unire tra loro le differenti individualità, sia nel loro rapporto con la collettività sia nella loro dimensione autonoma di singoli avulsi dal contesto sociale in cui, però, debbono necessariamente operare. Di qui il necessario approccio multiforme al fenomeno class action. Infine, alla dignità e alla solidarietà, oltre che alla sussidiarietà, come punti di riferimento pertinenti e plausibili, oltre che indelebili, va riconosciuta la polivalenza che le mette al riparo da una frettolosa riduzione a semplici concetti astratti. In realtà, nel vivo dell’indagine, si sono dimostrate preziose chiavi per comprendere gli aspetti più sostanziali della tematica, anche quando si rischiava di perderne le tracce nel labirinto delle opinioni, delle ideologie e dei convincimenti degli interpreti. S’impone in quest’ottica la centralità della formazione – comparatistica – del giurista.File | Dimensione | Formato | |
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