La tradizione manoscritta delle opere di Ilario è stata ampliamente illustrata in vecchie e nuove edizioni. Al pubblico dei lettori sono invece meno noti i testimoni a stampa. Nel tempo il loro scrutinio ha permesso agli studiosi di acquisire notizie sulla storia del testo edito e di raccogliere le lezioni adottate nella pregressa prassi ecdotica. Intrecciando gli interessi antiquari e gli studi appassionati di varie personalità della cultura europea tra XV e XIX secolo, la vicenda delle antiche edizioni a stampa del vescovo di Poitiers è molto avvincente e costituisce un capitolo esemplare nella storia della tradizione dei testi cristiani. Con particolare riguardo alla tradizione della Epistula contra Auxentium, lo studio traccia un profilo storico-culturale di tali opere editoriali (tradizione a stampa), che mette in luce l’uso di Ilario nella Milano rinascimentale di Ludovico il Moro, nel circolo parigino di Lefèvre d’Étaples, in Erasmo, nella cerchia di Charlotte Guillard e Loiuse Le Mire, nella società di studiosi che animava la Compagnie de la Grand-Navire e infine presso i Maurini e gli eruditi italiani del ‘700, presentando al lettore le circostanze e le figure straordinarie di questa lunga avventura, tra cui Josse Bade, Paganino de Paganinis, la stessa Guillard. I maggiori progressi dell’edizione di Ilario sono legati al nome di Erasmo che, in una vera predilezione per l’autore, editò le sue opere due volte (1523, 1535). Il vescovo di Poitiers era autore piuttosto esplicito nei confronti di Costanzo II e della chiesa del suo tempo: ciò spiega la passione di Erasmo per lui e anche il fatto che, nel corso del tempo, l’edizione ilariana abbia attirato figure importanti, come mostra il seguito di studiosi che in tale impresa raccolse il testimone da Erasmo. Negli anni in cui si aprì la più fervida stagione di studio scientifico dei testi cristiani, dovuta alla pleiade di eruditi che gravitavano intorno a Saint-Germain-des-Prés, Ilario beneficiò di un trattamento straordinario da parte di uno dei Maurini più significativi, Pierre Coustant. Elaborata intorno al 1693 presso il centro di Parigi, la sua edizione, all’origine del textus receptus, viene celebrata come uno dei più riusciti prodotti del milieu maurino.
Ilario nella storia della cultura. Vicende dell’edizione a stampa di Ilario di Poitiers. Postilla su alcuni loci testuali dell’‘Epistula contra Auxentium’ (CPL 462; PL 10, 609-617) / Vella, Roberto. - (2022). - OI CHRISTIANOI.
Ilario nella storia della cultura. Vicende dell’edizione a stampa di Ilario di Poitiers. Postilla su alcuni loci testuali dell’‘Epistula contra Auxentium’ (CPL 462; PL 10, 609-617)
VELLA ROBERTO
2022
Abstract
La tradizione manoscritta delle opere di Ilario è stata ampliamente illustrata in vecchie e nuove edizioni. Al pubblico dei lettori sono invece meno noti i testimoni a stampa. Nel tempo il loro scrutinio ha permesso agli studiosi di acquisire notizie sulla storia del testo edito e di raccogliere le lezioni adottate nella pregressa prassi ecdotica. Intrecciando gli interessi antiquari e gli studi appassionati di varie personalità della cultura europea tra XV e XIX secolo, la vicenda delle antiche edizioni a stampa del vescovo di Poitiers è molto avvincente e costituisce un capitolo esemplare nella storia della tradizione dei testi cristiani. Con particolare riguardo alla tradizione della Epistula contra Auxentium, lo studio traccia un profilo storico-culturale di tali opere editoriali (tradizione a stampa), che mette in luce l’uso di Ilario nella Milano rinascimentale di Ludovico il Moro, nel circolo parigino di Lefèvre d’Étaples, in Erasmo, nella cerchia di Charlotte Guillard e Loiuse Le Mire, nella società di studiosi che animava la Compagnie de la Grand-Navire e infine presso i Maurini e gli eruditi italiani del ‘700, presentando al lettore le circostanze e le figure straordinarie di questa lunga avventura, tra cui Josse Bade, Paganino de Paganinis, la stessa Guillard. I maggiori progressi dell’edizione di Ilario sono legati al nome di Erasmo che, in una vera predilezione per l’autore, editò le sue opere due volte (1523, 1535). Il vescovo di Poitiers era autore piuttosto esplicito nei confronti di Costanzo II e della chiesa del suo tempo: ciò spiega la passione di Erasmo per lui e anche il fatto che, nel corso del tempo, l’edizione ilariana abbia attirato figure importanti, come mostra il seguito di studiosi che in tale impresa raccolse il testimone da Erasmo. Negli anni in cui si aprì la più fervida stagione di studio scientifico dei testi cristiani, dovuta alla pleiade di eruditi che gravitavano intorno a Saint-Germain-des-Prés, Ilario beneficiò di un trattamento straordinario da parte di uno dei Maurini più significativi, Pierre Coustant. Elaborata intorno al 1693 presso il centro di Parigi, la sua edizione, all’origine del textus receptus, viene celebrata come uno dei più riusciti prodotti del milieu maurino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.