Il tema dell’energia e dell’efficienza energetico-ambientale degli edifici costituisce pertanto un fattore-chiave nell’ottica del raggiungimento della neutralità carbonica e quindi della mitigazione climatica. E’ quel fattore che riveste un ruolo determinante nella realizzazione di edifici NZEB (Nearly Zero Energy Building), ovvero degli edifici a consumo energetico quasi nullo che, dal gennaio 2021, è obbligatorio, anche nel nostro Paese, progettare e realizzare, sia in riferimento alle nuove costruzioni che in rapporto alla ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente. Se gli allegati del Decreto interministeriale del 26.06.2015 «Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici» ci spiegano quali devono essere le caratteristiche degli edifici a emissioni quasi/circa zero e i relativi parametri prestazionali, il come realizzarli dal punto di vista tecnico, dalla scelta dei materiali a quella delle tecnologie di riferimento, è molto spesso una questione complesso e per niente facile. Tale scenario obbliga necessariamente ad una riformulazione dei principi e delle strategie di approccio progettuale, nonché delle modalità tecnico-realizzative dell’involucro edilizio e del sistema edificio-impianto. Occorre innanzitutto un cambiamento culturale nell’approccio progettuale e, in particolare, occorre individuare un nuovo modello energetico di riferimento. In altri termini occorre individuare “modelli energetici” appropriati secondo i quali concepire le future attività di trasformazione e costruzione dell’ambiente. I modelli energetici seguiti finora devono necessariamente trovare una sovrapposizione ed una trasposizione, ai fini della formalizzazione di nuovi modelli che siano al tempo stesso “conservativi”, in relazione al mantenimento, all’interno degli ambienti, di adeguate condizioni di comfort ambientale; “selettivi”, ovvero in grado di selezionare i flussi ambientali naturali (radiazione energetica solare, luminosità, ventilazione) funzionali alla qualità del comfort ambientale indoor; “rigenerativi”, in rapporto alla capacità di auto-generare le condizioni di comfort in funzione dell’integrazione impiantistica. I nuovi modelli energetici di riferimento dovrebbero altresì incorporare funzionalità “adattive”, attualmente implementabili attraverso l’utilizzazione di nuovi materiali, nuovi componenti edilizi ed innovative tecnologie di controllo ambientale in grado di variare autonomamente la risposta prestazionale in funzione dell’entità e del tipo della sollecitazione ambientale (intensità luminosa, livelli di temperatura, ecc.), e funzionalità “bioclimatiche”, in rapporto ad una necessaria ed oramai irrinunciabile attitudine dell’edificio all’utilizzazione delle componenti ambientali naturali (soleggiamento, ventilazione) per la realizzazione di condizioni ambientali, negli spazi confinati, il più possibile governate da principi di funzionamento naturali e a basso input energetico.

Il progetto della mitigazione climatica verso la neutralità carbonica. Un nuovo modello energetico per un cambio di approccio alla progettazione edilizia / D'Olimpio, Domenico. - (2023). (Intervento presentato al convegno Re-generation. Per una nuova vita dei nostri edifici tenutosi a Roma).

Il progetto della mitigazione climatica verso la neutralità carbonica. Un nuovo modello energetico per un cambio di approccio alla progettazione edilizia.

Domenico D'Olimpio
2023

Abstract

Il tema dell’energia e dell’efficienza energetico-ambientale degli edifici costituisce pertanto un fattore-chiave nell’ottica del raggiungimento della neutralità carbonica e quindi della mitigazione climatica. E’ quel fattore che riveste un ruolo determinante nella realizzazione di edifici NZEB (Nearly Zero Energy Building), ovvero degli edifici a consumo energetico quasi nullo che, dal gennaio 2021, è obbligatorio, anche nel nostro Paese, progettare e realizzare, sia in riferimento alle nuove costruzioni che in rapporto alla ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente. Se gli allegati del Decreto interministeriale del 26.06.2015 «Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici» ci spiegano quali devono essere le caratteristiche degli edifici a emissioni quasi/circa zero e i relativi parametri prestazionali, il come realizzarli dal punto di vista tecnico, dalla scelta dei materiali a quella delle tecnologie di riferimento, è molto spesso una questione complesso e per niente facile. Tale scenario obbliga necessariamente ad una riformulazione dei principi e delle strategie di approccio progettuale, nonché delle modalità tecnico-realizzative dell’involucro edilizio e del sistema edificio-impianto. Occorre innanzitutto un cambiamento culturale nell’approccio progettuale e, in particolare, occorre individuare un nuovo modello energetico di riferimento. In altri termini occorre individuare “modelli energetici” appropriati secondo i quali concepire le future attività di trasformazione e costruzione dell’ambiente. I modelli energetici seguiti finora devono necessariamente trovare una sovrapposizione ed una trasposizione, ai fini della formalizzazione di nuovi modelli che siano al tempo stesso “conservativi”, in relazione al mantenimento, all’interno degli ambienti, di adeguate condizioni di comfort ambientale; “selettivi”, ovvero in grado di selezionare i flussi ambientali naturali (radiazione energetica solare, luminosità, ventilazione) funzionali alla qualità del comfort ambientale indoor; “rigenerativi”, in rapporto alla capacità di auto-generare le condizioni di comfort in funzione dell’integrazione impiantistica. I nuovi modelli energetici di riferimento dovrebbero altresì incorporare funzionalità “adattive”, attualmente implementabili attraverso l’utilizzazione di nuovi materiali, nuovi componenti edilizi ed innovative tecnologie di controllo ambientale in grado di variare autonomamente la risposta prestazionale in funzione dell’entità e del tipo della sollecitazione ambientale (intensità luminosa, livelli di temperatura, ecc.), e funzionalità “bioclimatiche”, in rapporto ad una necessaria ed oramai irrinunciabile attitudine dell’edificio all’utilizzazione delle componenti ambientali naturali (soleggiamento, ventilazione) per la realizzazione di condizioni ambientali, negli spazi confinati, il più possibile governate da principi di funzionamento naturali e a basso input energetico.
2023
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1690978
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact