La propensione delle istituzioni dell’Unione Europea ad intervenire nella materia della CSR risale al Libro Verde del 2001 e dalla Strategia «Europa 2020» del 2010, ma si è inizialmente limitato ad evidenziare il suo rilievo in ordine all’obiettivo dello sviluppo sostenibile, così fino al Programma di Azione della Commissione per il periodo 2011-2014. Solo a seguito dell’entrata in vigore dal 25 gennaio 2017 della Direttiva 2014/95/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, ha avuto luogo un intervento di carattere marcatamente normativo, recepito in Italia con il Decreto Legislativo n. 254/2016, che ha reso obbligatorio per le imprese di maggiori dimensioni o di settori di particolare rilievo una Dichiarazione Non Finanziaria, sia pure con la possibilità di scegliere liberamente lo standard di rendicontazione tra quelli disponibili a livello interno o internazionale o addirittura prevedendo la possibilità di elaborare una metodologia autonoma di rendicontazione. Di tutt’altra pervasività è l’intervento normativo messo in atto dalla nuova Direttiva (UE) 2022/2464 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022 (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD), che abolisce la nozione di rendicontazione non finanziaria per sostituirla con quella di reporting di sostenibilità, e conferisce all'EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group), organo di consulenza tecnica della Commissione, il mandato di emanare standard di reporting di sostenibilità europei vincolanti per tutti, i cosiddetti “European Sustainability Reporting Standards” (ESRS).
Capitolo 1 - Gli interventi normativi dell'Unione Europea / SCARCELLA PRANDSTRALLER, Stefano. - (2023), pp. 1-15.
Capitolo 1 - Gli interventi normativi dell'Unione Europea
Stefano Scarcella Prandstraller
2023
Abstract
La propensione delle istituzioni dell’Unione Europea ad intervenire nella materia della CSR risale al Libro Verde del 2001 e dalla Strategia «Europa 2020» del 2010, ma si è inizialmente limitato ad evidenziare il suo rilievo in ordine all’obiettivo dello sviluppo sostenibile, così fino al Programma di Azione della Commissione per il periodo 2011-2014. Solo a seguito dell’entrata in vigore dal 25 gennaio 2017 della Direttiva 2014/95/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, ha avuto luogo un intervento di carattere marcatamente normativo, recepito in Italia con il Decreto Legislativo n. 254/2016, che ha reso obbligatorio per le imprese di maggiori dimensioni o di settori di particolare rilievo una Dichiarazione Non Finanziaria, sia pure con la possibilità di scegliere liberamente lo standard di rendicontazione tra quelli disponibili a livello interno o internazionale o addirittura prevedendo la possibilità di elaborare una metodologia autonoma di rendicontazione. Di tutt’altra pervasività è l’intervento normativo messo in atto dalla nuova Direttiva (UE) 2022/2464 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022 (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD), che abolisce la nozione di rendicontazione non finanziaria per sostituirla con quella di reporting di sostenibilità, e conferisce all'EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group), organo di consulenza tecnica della Commissione, il mandato di emanare standard di reporting di sostenibilità europei vincolanti per tutti, i cosiddetti “European Sustainability Reporting Standards” (ESRS).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.