La Repubblica italiana ha non uno ma molti padri, ma le decisioni cruciali prese nell'arco di un intero decennio portano tutte impresse il nome di De Gasperi. Nel settembre del 1943, alla nascita del Comitato di liberazione nazionale, atto fondativo di una Repubblica dei partiti che ancora non c'è, De Gasperi è presente e subito si capisce che avrà un ruolo decisivo, come leader di un partito (la Dc) che è al tempo stesso moderato e tendenzialmente di massa. Nel dicembre '44, da ministro degli Esteri e interlocutore privilegiato degli alleati, pone le basi per la scelta 'occidentale' dell'Italia. Nel giugno '46 è lui in pratica a tenere a battesimo la Repubblica. Un anno più tardi è sempre lui a decidere l'esclusione delle sinistre dal governo, fissando i tratti del sistema politico italiano. Nell'aprile '52 resiste alle pressioni del Vaticano per una alleanza con le destre e difende la forma liberal-democratica della Repubblica contro il rischio di scivolamento verso modelli clerical-autoritari. Infine, nel '53, cerca con la legge maggioritaria non solo di stabilizzare la maggioranza centrista ma anche di spostare l'asse del sistema dai partiti all'istituzione-governo, rafforzandone la legittimazione popolare. Se per molti aspetti la Repubblica sarà diversa da come De Gasperi l'avrebbe voluta, non c'è dubbio che l'Italia, con i suoi limiti e le sue grandezze, debba allo statista democristiano i propri lineamenti.

La repubblica di De Gasperi / Sabbatucci, Giovanni. - STAMPA. - (2010), pp. 249-271.

La repubblica di De Gasperi

SABBATUCCI, Giovanni
2010

Abstract

La Repubblica italiana ha non uno ma molti padri, ma le decisioni cruciali prese nell'arco di un intero decennio portano tutte impresse il nome di De Gasperi. Nel settembre del 1943, alla nascita del Comitato di liberazione nazionale, atto fondativo di una Repubblica dei partiti che ancora non c'è, De Gasperi è presente e subito si capisce che avrà un ruolo decisivo, come leader di un partito (la Dc) che è al tempo stesso moderato e tendenzialmente di massa. Nel dicembre '44, da ministro degli Esteri e interlocutore privilegiato degli alleati, pone le basi per la scelta 'occidentale' dell'Italia. Nel giugno '46 è lui in pratica a tenere a battesimo la Repubblica. Un anno più tardi è sempre lui a decidere l'esclusione delle sinistre dal governo, fissando i tratti del sistema politico italiano. Nell'aprile '52 resiste alle pressioni del Vaticano per una alleanza con le destre e difende la forma liberal-democratica della Repubblica contro il rischio di scivolamento verso modelli clerical-autoritari. Infine, nel '53, cerca con la legge maggioritaria non solo di stabilizzare la maggioranza centrista ma anche di spostare l'asse del sistema dai partiti all'istituzione-governo, rafforzandone la legittimazione popolare. Se per molti aspetti la Repubblica sarà diversa da come De Gasperi l'avrebbe voluta, non c'è dubbio che l'Italia, con i suoi limiti e le sue grandezze, debba allo statista democristiano i propri lineamenti.
2010
I volti del potere
9788842090991
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
La repubblica di De Gasperi / Sabbatucci, Giovanni. - STAMPA. - (2010), pp. 249-271.
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