In un complesso di edifici industriali risalente agli anni Ottanta, un’azienda ha deciso di stabilire una delle sue sedi di rappresentanza. L’edificio in questione versava in uno stato di sostanziale abbandono, ma dominato dalla potenza plastico-spaziale di un raffinato sistema voltato. Allora l’azione progettuale ha aderito ai segnali di qualcosa che esisteva già - sotto traccia - nello stato di fatto, senza rinunciare alle possibilità metamorfiche: le demolizioni sono state ridotte al minimo indispensabile per adattare gli spazi alle funzioni, il sistema di volte è stato restaurato, l’impianto elettrico è stato espulso dalle pareti per disegnare gli ambienti con trame dal ritmo mai regolare, sono state aggiunte delle pensiline agli ingressi per segnalarli e ripararli dal sole e dalla pioggia, un enorme traliccio metallico si è elettrificato per formare un’ampia isola di lavoro sotto di sé, tutti gli arredi sono stati concepiti in strutture impilabili di muratura e lamiera, o in tubolare leggero di ferro. Perciò l’intera architettura ha provato a formarsi con un metodo compositivo euclideo, frutto del continuo adattamento delle regole, della sintassi e dell’espressione con tutti gli enti che, nello sviluppo del progetto, costruiscono lo spazio.

Industria euclidea / Arcopinto, Luigi. - (2023).

Industria euclidea

arcopinto, luigi
Primo
2023

Abstract

In un complesso di edifici industriali risalente agli anni Ottanta, un’azienda ha deciso di stabilire una delle sue sedi di rappresentanza. L’edificio in questione versava in uno stato di sostanziale abbandono, ma dominato dalla potenza plastico-spaziale di un raffinato sistema voltato. Allora l’azione progettuale ha aderito ai segnali di qualcosa che esisteva già - sotto traccia - nello stato di fatto, senza rinunciare alle possibilità metamorfiche: le demolizioni sono state ridotte al minimo indispensabile per adattare gli spazi alle funzioni, il sistema di volte è stato restaurato, l’impianto elettrico è stato espulso dalle pareti per disegnare gli ambienti con trame dal ritmo mai regolare, sono state aggiunte delle pensiline agli ingressi per segnalarli e ripararli dal sole e dalla pioggia, un enorme traliccio metallico si è elettrificato per formare un’ampia isola di lavoro sotto di sé, tutti gli arredi sono stati concepiti in strutture impilabili di muratura e lamiera, o in tubolare leggero di ferro. Perciò l’intera architettura ha provato a formarsi con un metodo compositivo euclideo, frutto del continuo adattamento delle regole, della sintassi e dell’espressione con tutti gli enti che, nello sviluppo del progetto, costruiscono lo spazio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1690123
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